I segnali dei giorni scorsi non erano sbagliati: slitta alla settimana dopo Ferragosto l’annunciato piano di stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione che hanno svolto almeno tre anni di servizio nell’ultimo decennio (inizialmente nell’ultimo quinquennio), che nei giorni scorsi aveva scatenato le ire di alti rappresentanti del Pdl (in particolare degli ex ministri Brunetta e Gelmini) . Il Governo ha, infatti, inseirito nell’agenda del Consiglio dei ministri del 23 agosto proprio il decreto legge sui dipendenti pubblici: salvo ripensamenti dell’ultimo momento, nel dl sarebbe confermato il via libera per i circa 6mila “Quota 96” della scuola (bypassando le riserve della Ragioneria dello Stato), la cancellazione del passaggio coatto tra gli Ata di circa 3.500 inidonei e Itp ex enti locali, la trasformazione di circa 27mila posti di sostegno da supplenze al 30 giugno ad annuali utili alle assunzioni. E, come già detto, la creazione di una corsia preferenziale per le assunzioni dei dipendenti di tutte le pubbliche amministrazione. Gli interessati all’operazione, che il ministro della Funzione Pubblica, Gianpiero D’Alia, ha chiesto pubblicamente di non definire “sanatoria”, dal momento che i diretti interessati saranno comunque valutati attraverso un concorso pubblico, seppure riservato, interesserebbe circa 250mila dipendenti a tempo determinato. Oltre la metà sono docenti e Ata.
Per il destino dell’atteso pluri-provvedimento sarà quasi sicuramente decisivo l’incontro preliminare che si svolgerà tre giorni prima, quindi il 20 agosto, sempre tra i rappresentanti del Consiglio dei ministri: il quella sede D’Alia lo proporrà di nuovo. A quel punto se lo scenario politico dovesse essere più disteso di quello attuale è allora possibile che le perplessità di questi giorni possano venire meno.
Per il destino dell’atteso pluri-provvedimento sarà quasi sicuramente decisivo l’incontro preliminare che si svolgerà tre giorni prima, quindi il 20 agosto, sempre tra i rappresentanti del Consiglio dei ministri: il quella sede D’Alia lo proporrà di nuovo. A quel punto se lo scenario politico dovesse essere più disteso di quello attuale è allora possibile che le perplessità di questi giorni possano venire meno.