L’assunzione dei precari tramite un decreto d’urgenza? “Non è un problema che ci poniamo in questo momento, a noi interessa che il Parlamento affronti questo tema entrando nel merito con un dibattito costruttivo che possa anche migliorare i contenuti, ma con la rapidità necessaria”. È questa la risposta fornita dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, a margine della visita al nuovo Museo Egizio di Torino, alla domanda di un giornalista sulla possibilità che si ricorra a un decreto per la stabilizzazione dei precari.
Giannini ha detto che “stiamo seguendo con tutto l’impegno, la passione e serietà necessarie questa fase che ci auguriamo porti nei tempi separati all’approvazione da parte della Camera”.
“Siamo alla vigilia dell’inizio dell’iter parlamentare del disegno di legge sulla scuola – ha aggiunto -. Le Commissioni di Camera e Senato hanno molto saggiamente deciso di fare un’audizione congiunta, quindi sarà un percorso molto intenso, ma anche molto rapido”.
Una versione ben diversa è stata però fornita da Giancarlo Giordano, di Sel, capogruppo in commissione: “non sarebbe male se la ministra dell’Istruzione, prima di parlare si informasse: nessuna decisione su audizioni congiunte è stata assunta dalla Commissione Cultura di Montecitorio. Evidentemente fare propaganda è il modo di procedere di questo governo”.
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Nella stessa giornata, intanto, dall’opposizione sono arrivate non poche pressioni per lo scorporamento del provvedimento sulle assunzioni dal ddl. Ad iniziare dai parlamentari del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura, che ha detto di essere in procinto di chiedere formalmente all’ufficio di presidenza in commissione Cultura “di spacchettare il provvedimento sull’istruzione in modo tale da affrontare in primis la questione delle assunzioni e, solo successivamente, tutto il resto della materia. Stiamo anche formalizzando la nostra posizione con una lettera destinata alla presidenza della commissione. La separazione dei provvedimenti è l’unica strada per garantire le assunzioni e, al contempo, il rispetto della discussione parlamentare”, hanno spiegato i “grillini”.
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