Il decreto dignità passa anche l’esame del Senato. E subito scatta la protesta di opposizione, studenti e sindacati contrari alla soluzione individuata dalle commissioni parlamentari di resettare la situazione dei maestri con diploma magistrale e avviare un concorso straordinario, da bandire entro 60 giorni dall’approdo del testo del decreto in Gazzetta Ufficiale.
Ora, l’attenzione si sposta tutta sulla trasformazione dei contratti di lavoro al 30 giugno prossimo, anche dei circa 6mila assunti a tempo indeterminato con riserva, ma con l’incognita dei tanti con supplenza al 30 giugno.
Subito dopo, sarà la volta del concorso riservato, che rischia di innescare una rincorso ai 12mila posti a disposizione, per i quali in lizza stavolta rientrano anche i laureati in Scienze della formazione primaria, anche loro se con 24 mesi di servizio, ma non nelle scuole paritarie.
C’è però chi ancora spera che per gli abilitati la porta per il ruolo possa ancora passare dai banchi del Parlamento.
A pensarla così è Federico Mollicone, capogruppo in commissione Cultura di Fratelli d’Italia. “Con l’approvazione del dl Dignità – dice l’esponente di FdI – per la parte riguardante la scuola si è avviato il più grande licenziamento di Stato dei maestri, veri rappresentanti dell’unità nazionale. Un debutto ributtante. Noi continueremo la battaglia al fianco dei maestri, dei docenti e degli studenti di scienza della formazione e abbiamo continuato anche oggi in commissione Cultura e Istruzione della Camera”.
“Fdi ha proposto di iniziare a settembre le audizioni sui Dm e le altre categorie coinvolte sul mille proroghe che contiene per errore l’emendamento De Petris sulle aperture delle Gae. La maggioranza ha pensato bene di bocciare anche le audizioni ma è passata la proposta di Fi e di FDI per una risoluzione di commissione sul tema. Su quella, partiranno le audizioni della categoria. È un risultato ottenuto dall’opposizione e faremo di tutto per portarlo avanti”.
Un risultato che, comunque, se il governo ha detto di non gradire, difficilmente potrà vedere la luce.
Per lo stesso motivo, comunque, l’Anief ha già proclamato uno sciopero con manifestazione, probabilmente a Roma: si svolgerà l’11 settembre, quando la Camera si riunirà per la prima volta dopo la pausa estiva, proprio per ripartire dal decreto “milleproroghe” e dall’emendamento (approvato per sbaglio?) che riapre le GaE ai precari con abilitazione.
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