Abbiamo riferito dell’approvazione da parte del Consiglio dei ministri, in via definitiva, del decreto inclusione, con qualche modifica rispetto al testo esaminato in via preliminare lo scorso mese di maggio.
Sono tante le novità che vanno a modificare il decreto 66/2017. Tra queste, vale la pena evidenziare che sussidi, strumenti, metodologie di studio non saranno più elaborati in modo “standard”, in base al tipo di disabilità, ma con un Piano Didattico Individualizzato che guarderà alle caratteristiche del singolo studente.
Quindi, in base a tale decreto, ogni studente con disabilità avrà un piano didattico dedicato che tenga conto delle proprie necessità in maniera precisa.
Ecco in anteprima, il testo del decreto inclusione
A definire le ore sarà il gruppo in passato chiamato GLHO, oggi GIT, che ha il compito di redigere il Piano educativo individualizzato dell’alunno. Questo Piano, messo a punto da chi conosce sia le peculiarità dello studente sia le caratteristiche del contesto in cui apprende e vive la sua socialità, dovrà definire non solo le ore di sostegno, ma anche tutte le misure utili a rendere quanto più efficace possibile la partecipazione degli alunni con disabilità alle attività della classe e della scuola.
I GIT dovranno anche verificare la congruità della richiesta complessiva dei posti di sostegno che il dirigente scolastico invierà all’Ufficio Scolastico Regionale.
Sempre in base al testo, si evince che l’intera comunità scolastica sarà coinvolta nei processi di inclusione. Viene rivista la composizione delle commissioni mediche per l’accertamento della condizione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica: saranno sempre presenti, oltre a un medico legale che presiede la Commissione, un medico specialista in pediatria o neuropsichiatria e un medico specializzato nella patologia dell’alunno.
Anche i genitori e, dove possibile, se maggiorenni, gli stessi alunni con disabilità, potranno partecipare al processo di attribuzione delle misure di sostegno.
In nome della continuità didattica, il docente potrebbe essere confermato sul posto, a patto però che abbia il titolo di specializzazione.
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