I Partigiani della scuola pubblica lo avevano preannunciato da tempo, ma adesso hanno deciso di iniziare la loro ennesima battaglia contro la legge 107.
Nel mirino della associazione, questa volta, c’è il decreto legislativo 66 sull’inclusione scolastica che, proprio in questi giorni, è all’esame dell’Amministrazione che dovrebbe adottare i decreti ministeriali applicativi.
Il nodo principale della questione sta tutto nella nascita di un nuovo gruppo di lavoro, il cosiddetto GIT, cioè il Gruppo territoriale per l’inclusione che dovrà avere la funzione di attribuire alle scuole le ore di sostegno necessarie per attivare i percorsi di inclusione.
“Con l’arrivo dei decreti applicativi – denunciano i PSP – i docenti di sostegno saranno notevolmente ridotti perché si vogliono togliere ai GLHO (Gruppi di lavoro operativi per l’inclusione) il potere di indicare le ore necessarie per gli alunni con disabilità e li si vogliono attribuire non si sa bene a chi, forse al GIT”.
Attualmente ai GLHO è affidato il compito di redigere il piano individualizzato di ciascun alunno disabile e di indicare in esso in numero di ore di sostegno necessarie.
Il timore (anzi la certezza) dei PSP è che con l’entrata in vigore del decreto 66 il numero di ore di sostegno non venga più indicato nel PEI e che ogni decisione in merito verrà invece assegnata al Gruppo territoriale.
I PSP vanno anche oltre e sostengono che il decreto 66 non rispetta la delega contenuta nel comma 181 della legge 107 e che per questo motivo sarebbe viziato di legittimità costituzionale (se così è non si capisce però per quale motivo il problema venga sollevato solamente ora, ad un anno e più di distanza dalla approvazione del decreto stesso).
Secondo i PSP l’entrata in vigore del decreto comporterà una riduzione consistente delle cattedre di sostegno e, per scongiurare questa ipotesi, chiedono al Ministro di “non adottare i decreti attuativi operando un rinvio degli stessi per un maggiore e opportuno approfondimento che nei 18 mesi per l’adozione dello schema del DLGS 66/ 2017, il Governo precedente non ha inteso fare”.
“Al ministro Bussetti – sostengono i PSP in un ampio documento divulgato proprio in queste ore – chiediamo fermarsi prima che sia troppo tardi. Seguire la strada già tracciata dal Pd è una follia nonché una contraddizione palese con la promessa di abrogare la Legge 107 del 2015 . I decreti attuativi si possono e si devono fermare”
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