Fallito, ma solo in parte, il tentativo delle senatrici del M5S Bianca Laura Granato e Michela Montevecchi di far inserire nel decreto “milleproroghe” una norma per rinviare di un anno l’entrata in vigore del decreto legislativo 66/17 in materia di inclusione.
Al momento dell’esame degli emendamenti il rappresentante del Governo ha fatto sapere che l’esecutivo avrebbe espresso parere contrario; a questo punto le due senatrici hanno ritirato la propria proposta, che quindi non è neppure stata messa ai voti, trasformandola in un ordine del giorno.
Ordine del giorno che il Governo ha accolto sotto forma di “raccomandazione”.
A preoccupare le due senatrici è soprattutto quella parte di decreto che prevede una modifica degli organi competenti alla determinazione delle ore di sostegno per un alunno o un’alunna con disabilità: tale compito, infatti, è stato finora svolto da gruppi di lavoro operativi per l’alunno con disabilità, mentre d’ora in poi dovrebbe essere assunto dai gruppi per l’inclusione territoriale.
“Con l’entrata in vigore delle norme di cui agli articoli 9 e 10 del decreto legislativo 66 – scrivono Granato e Motevecchi nel loro ordine del giorno – viene eliminato il coinvolgimento attivo dei genitori di uno studente o di una studentessa con disabilità nell’indicazione delle ore di sostegno necessarie, essendo questi ultimi esclusi dagli organi cui la legge affida tale compito”.
Con il documento approvato dal Senato “si impegna il Governo a compiere ogni iniziativa utile al fine di provvedere, entro l’avvio dell’anno scolastico in cui troverà applicazione la nuova disciplina, all’emanazione di disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo 66, in particolar modo per quanto concerne il coinvolgimento dei genitori degli alunni con disabilità nella determinazione delle ore di sostegno necessarie”.
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