Fino a poche settimane fa non se parlava, ma adesso l’ipotesi si sta facendo molto concreta: il Governo è a rischio e una crisi sembra molto probabile.
E allora, a questo punto, la domanda è d’obbligo: ma se cade il Governo, che fine farà il decreto legge 104 sulla scuola?
La risposta non è univoca, perché molto dipenderà dai tempi dei diversi atti connessi con un eventuale rinvio alle urne.
Il decreto 104, infatti, dovrebbe essere convertito in legge entro il 12 novembre (60 giorni dalla sua entrata in vigore).
Si tratta dunque di capire se a quella data le Camere saranno ancora al lavoro o se, al contrario saranno già state sciolte dal Presidente Napolitano.
Ovviamente non si può escludere che il decreto venga convertito in legge già prima del 12 novembre, ma questa eventualità è piuttosto improbabile, tenuto conto che ad oggi (e siamo ormai alla fine del mese di settembre), il provvedimento è ancora all’esame della Commissione Cultura della Camera senza che peraltro siano ancora stati acquisiti i parere delle altre Commissioni (Bilancio e Lavoro innanzitutto).
Ma, cosa accadrà se il decreto non dovesse essere convertito in legge?
La risposta è relativamente semplice e sta scritta nell’articolo 77 della Costituzione: tutte le norme in esso contenute decadranno immediatamente e non potranno essere applicate.
Potrebbe quindi essere sospeso il piano triennale di assunzioni, mentre diventerebbe di difficile soluzione il problema delle spese già previste e parzialmente già avviate (è il caso, ad esempio, degli stanziamenti per i libri di testo che però sono di modesta entità).
Ancora l’art. 77 della Carta costituzionale chiarisce che il Parlamento può comunque “regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti”, ma è evidente che questa regola vale nel caso in cui le Camere siano in funzione e non quando siano state sciolte.
Certo è che la mancata conversione in legge del decreto 104, che peraltro affronta solo in minima parte i seri problemi del nostro sistema scolastico, sarebbe un ulteriore danno per il mondo della scuola.