Decreto legge sulla scuola al Consiglio dei Ministri del 28 agosto
Ministro e Governo cambiano idea: lo schema di disegno di legge esaminato dal Consiglio dei Ministri viene annullato e trasformato in decreto legge che già nella riunione di Governo del 28 agosto potrebbe essere approvato.
E se, come è molto probabile, dovesse essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nei giorni successivi, già da quest’anno se ne vedranno gli effetti.
Per gli studenti cambieranno diverse cose: intanto il voto di condotta farà media con il voto delle altre discipline e, in caso di comportamento molto inadeguato, il consiglio di classe potrebbe decidere anche per la bocciatura dello studente.
Un altro articolo introduce una nuova disciplina di insegnamento nei curricoli delle scuole del I e del II ciclo. La “materia”, denominata “Cittadinanza e Costituzione”, dovrà fare parte del POF delle scuole e sarà oggetto di specifica valutazione; ad essa dovranno essere riservate 33 ore annuale di insegnamento (mediamente un’ora alla settimana).
Ma le disposizioni più “pesanti” riguardano il personale scolastico: l’articolo 5 dello schema di decreto prevede infatti che – per garantire la continuità didattica – d’ora innanzi i docenti potranno chiedere il trasferimento solo ad anni alterni.
Inoltre tale norma non potrà in alcun modo essere derogata o modificata dai contratti nazionali.
Una ulteriore novità riguarda il conferimento delle nomine a tempo determinato con incarico annuale o fino al termine delle lezioni: d’ora innanzi la competenza sarà esclusiva dei dirigenti scolastici.
A dire il vero già la legge 333 dell’agosto 2001 prevedeva che dopo il 31 agosto le nomine dovessero essere fatte dai dirigenti scolastici, ma in realtà in questi anni la norma è stata applicata ricorrendo al meccanismo delle “scuole polo” che individuano gli aventi diritto a livello provinciale con nomine formalizzate dai singoli dirigenti scolastici.
Sempre l’articolo 5 della bozza di decreto prevede che i dirigenti scolastici possano di confermare per non più di 2 anni i docenti a tempo determinato con incarico annuale o fino al termine delle attività didattiche, già in servizio nel precedente anno scolastico.
A suo tempo i sindacati si erano espressi negativamente sullo schema del disegno di legge; a maggior ragione il giudizio sarà negativo adesso; Maria Pia Garavaglia, ministro ombra del PD, ha già dichiarato di non condividere affatto il provvedimento non solo per motivi di merito ma anche per una questione di metodo: ricorrere ad un decreto legge significa infatti sottrarre al Parlamento la possibilità di legiferare ricorrendo alle procedure consuete.