Il governo pone la questione di fiducia alla Camera sul decreto legge Milleproroghe: lo ha annunciato in mattinata nell’Aula di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.
Il provvedimento è diventato un caso da statistica nella storia parlamentare italiana: durante il suo esame in commissione Bilancio e Affari costituzionali è infatti lievitato dagli iniziali 166 commi ai 434 finali. Il testo del decreto licenziato dal Consiglio dei ministri aveva 43 articoli, a loro volta declinati in complessivi 166 commi. Negli articoli iniziali sono stati inseriti – a suon di emendamenti – nuovi 151 commi.
Dalla Rc auto familiare alla stabilizzazione del personale medico, dagli stanziamenti per gli autobus a Roma alle regole sull’uso dei monopattici elettrici fino ai provvedimenti per la scuola, il testo ha assunto sempre più i contorni di un “omnibus”, in cui sono contenute le norme più disparate.