“Il governo contraddice se stesso. Fa un po’ come Penelope. Di notte, disfa la tela tessuta di giorno”. Fabrizio Bocchino, senatore di Italia Lavori In Corso (ILIC), commenta così l’ormai probabile retromarcia dell’esecutivo nel decreto PA sulla salvaguardia dei 4mila insegnanti “Quota 96” e sul pensionamento d’ufficio per i professori universitari a 68 anni.
“Meno male che il premier Renzi aveva garantito il suo massimo impegno per il mondo della scuola – prosegue il senatore di ILIC – Spiace dover constatare che i suoi sono stati solo proclami. In barba a una categoria, quella dei docenti, ancora una volta beffata dalle politiche dell’esecutivo”.
Secondo Bocchino, “Dopo l’errore marchiano targato Fornero, della mancata distinzione tra anno solare e anno scolastico – conclude – ora siamo saliti di livello: ci troviamo di fronte a un governo che illude gli insegnanti creando false prospettive. Salvo poi, rimanciarsi tutto”.
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