Sono scaduti oggi 26 maggio i termini per la presentazione degli emendamenti al decreto 36 del 30 aprile che dovrà essere convertito in legge entro la fine di giugno.
Alla scuola sono dedicati solo 4 dei 50 articoli di cui si compone il provvedimento, ma si tratta di disposizioni che stanno infiammando il dibattito politico e sindacale.
Nelle prossime ore conosceremo il testo ufficiale delle proposte di modifica, mentre per il momento possiamo già dare qualche notizia basandoci sulle informazioni che arrivano dalle forze politiche.
Poco fa Daniela Sbrollini e Gabriele Toccafondi, capigruppo di Italia Viva in Commissione Cultura di Senato e Camera, sottolineano che “l’impianto complessivo della formazione iniziale [previsto dalla riforma] è ben indirizzato verso una soluzione che, in particolare sull’importanza di una formazione specifica rispetto all’insegnamento, tiene insieme il FIT previsto dalla riforma Renzi-Fedeli e il vecchio TFA”.
“Il provvedimento – sostengono i parlamentari di IV – sopprime però circa 12.000 posti e toglie risorse agli insegnanti, decurtando la carta del docente di 500 euro. Con i nostri emendamenti individuiamo coperture diverse per non sottrarre risorse al comparto”.
Ma le modifiche proposte dal partito di Matteo Renzi sono più ampie perché sono finalizzate: “archiviare da subito il concorso a crocette a tutela della qualità e dell’efficacia della selezione; eliminare la fase transitoria; valorizzare il tirocinio sul campo; garantire percorsi abilitanti per i docenti delle scuole paritarie non essendo più sostenibile una quota di docenti non abilitati che in molte realtà supera il 70%; semplificare le procedure del concorso per i docenti di religione”.
“Una attenzione particolare – dichiarano ancora Sbrollini e Toccafondi – è riservata ai docenti di sostegno, la cui carenza rappresenta una emergenza nell’emergenza. Un primo emendamento sul tema corregge la gravissima dimenticanza sulla specializzazione sul sostegno, reintroducendone l’obbligo per l’assunzione a tempo indeterminato; il secondo, semplifica il concorso e garantisce ai docenti specializzati l’immissione in ruolo all’esaurimento delle graduatorie del concorso”.
Secondo Italina Viva anche il capitolo sulla ‘formazione incentivata’ richiede “ritocchi” significativi: “il testo – affermano i due parlamentari – rimane purtroppo carente sul piano del collegamento tra lo sviluppo professionale e la carriera, un nostro emendamento interviene per aggiungere questo importante elemento al provvedimento, rendendolo così più in linea con gli impegni assunti nel Pnrr”.
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