Il decreto 36 è stato appena trasmesso al Parlamento per la sua conversione in legge e già si apre il dibattito sui possibili emendamenti.
Una delle disposizioni più controverse è quella relativa alle nuove regole dei concorsi a cattedre così come vengono definite nell’articolo 46 del provvedimento.
Per il momento, e fino al 31 dicembre 2024, i bandi di concorso potranno prevedere “test a scelta multipla ” o una prova strutturata, mentre a partire dal 1° gennaio 2025 si potranno usare quesiti a risposta aperta.
Ma perché il decreto conferma ancora i test a crocette?
Il senatore Mario Pittoni, vicepresidente della Commissione Cultura e responsabile del Dipartimento scuola della Lega, sembra non avere dubbi e sostiene: “Aver mantenuto le domande a risposta chiusa nella fase transitoria conferma i dubbi sull’intenzione di colpire il precariato storico, cosa che per la scuola rappresenterebbe la perdita di un fondamentale bagaglio d’esperienza a danno della qualità del servizio. L’impressione è che si cerchi di imporne definitivamente l’utilizzo con il ‘miraggio’ dei concorsi a cadenza annuale, che però – come ben sanno gli addetti ai lavori – nella scuola sono tecnicamente impraticabili. Servirebbero solo a giustificare un impianto sicuramente più veloce ed economico (che certamente piace al Mef), ma che – com’è largamente riconosciuto – comporterebbe uno scadimento senza precedenti nella qualità del corpo docente”.
Per Pittoni la soluzione è una sola: “Le crocette devono sparire da subito per tutti. E vanno riattivati i percorsi formativi abilitanti all’insegnamento senza numero chiuso e senza dover prima superare prove concorsuali guarda caso a crocette”.
Secondo il senatore della Lega il tema è però più ampio: “Chiediamo che per la norma sul reclutamento venga preso in considerazione il nostro progetto, più mirato sulle indicazioni di Bruxelles e che valorizza la formazione in servizio del personale docente oggi pesantemente mortificata, riformando un sistema che oggi privilegia la conoscenza (semplificando: la memoria) sulla competenza (l’esperienza)”.
Vedremo a questo punto se nel passaggio al Senato il decreto 36 verrà modificato con qualche significativa norma che consenta il ripristino dei percorsi abilitanti aperti a tutti invocato non solo da Mario Pittoni ma anche dalle stesse organizzazioni sindacali.
Intervista alla segretaria generale della Flc-Cgil, Gianna Fracassi, a margine di un presidio organizzato il…
Nei giorni scorsi, in una intervista rilasciata a La Stampa, il ministro della Cultura Alessandro…
Con questa mozione, il Collegio Docenti dell'Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Cassano Magnago (Va) intende…
I sindacati della scuola che non scioperano il 29 novembre stanno dando un segnale di…
La sindacalista della Gilda Insegnanti Antonietta Toraldo, che si occupa nello specifico della parte contrattuale…
Entro la fine del 2024, gli aspiranti docenti iscritti ai percorsi universitari accademici autorizzati dal…