Nel pomeriggio atteso il Consiglio dei ministri, tra le 16.30 e le 17, con l’obiettivo di varare il terzo elemento del trittico governance, semplificazione, reclutamento. In proposito il ministro della P.A. Renato Brunetta parla di 40 riforme funzionali alla gestione del Recovery fund. E avverte: “Se non realizziamo tutto il pacchetto delle 40 riforme nei tempi prestabiliti, il contratto con l’Europa per il Pnrr viene stracciato, non avremo un euro e probabilmente non riusciremo a spendere neanche gli altri 30 miliardi nazionali”. Lo avrebbe detto intervenendo in videocollegamento al Festival dell’Economia di Trento.
Le modalità del reclutamento le abbiamo anticipate in un articolo precedente. Fonti Adnkronos riferiscono che verranno attivati 3 canali: i concorsi per assunzioni a tempo determinato; il conferimento di incarichi a professionisti sul modello LinkedIn; il reclutamento di alte specializzazioni, come il dottorato di ricerca. Assunzioni che andranno in scadenza al più tardi nel 2026.
Un reclutamento, quindi, che non dipenderà solo dalla macchina dei concorsi, di per sé semplificata dallo stesso ministro della Pubblica Amministrazione Brunetta, ma anche dalle assunzioni dirette fondate sul curriculum (modello LinkedIn) e sui titoli (modello dottorato).
In particolare l’affidamento diretto sembra avere creato malumori, come avverte il sito di Repubblica. Pare infatti che le bozze del decreto in circolazione siano più d’una anche in ragione della mancanza di un accordo unanime sulle modalità del reclutamento. Ma il ministro Brunetta difende le proprie proposte e incalza: queste assunzioni “favoriscono chi ha una specializzazione adatta al posto messo a concorso”, ma secondo i Cinquestelle “tarpa le ali alle legittime aspettative dei giovani che si propongono come effettive ‘forze fresche’ per la Pubblica Amministrazione di oggi e domani”.
Secondo la bozza di decreto anticipata dalle principali agenzie con il provvedimento si dovrebbero superare le 24mila assunzioni a termine, da qui al 2026: 1000 a supporto degli enti locali “nella gestione delle procedure complesse”; 268 alla transizione digitale; 67 all’Agid; 16.500 all’ufficio del processo e 5.410 unità di personale amministrativo alla giustizia.
La bozza di decreto di cui parla Adnkronos comporterebbe i seguenti capisaldi:
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