Alla Camera è in discussione in questi giorni il Decreto Rilancio che contiene diverse misure per la scuola.
L’articolo 230 dispone un incremento di 8.000 posti per il concorso ordinario di scuola secondaria e di 8.000 per quello straordinario.
L’articolo 231 stanzia 39 milioni per lo svolgimento in sicurezza degli esami di Stato e 331 milioni per la ripresa dell’anno scolastico.
Queste le spese che potranno essere coperte: si va dalla assistenza tecnica per la didattica a distanza, all’assistenza medico-sanitaria e psicologica, fino all’acquisto di dispositivi di protezione; il fondo potrà servire anche per interventi in favore della didattica degli studenti disabili, con DSA o BES.
Ma si parla anche di adattamento degli spazi interni ed esterni, inclusi interventi di piccola manutenzione, di pulizia straordinaria e sanificazione dei locali scolastici e dei laboratori didattici.
I soldi vengono assegnati direttamente alle scuole, si va da 20mila euro per quelle più piccole e con meno alunni, fino a 80mila e più per le più grandi.
L’articolo 232 è dedicato al tema dell’edilizia scolastica e prevede un aumento di 30 milioni del fondo per le emergenze.
Molto importanti sono le misure per il sistema integrato 0-6 anni: 15 milioni in più per il Fondo nazionale e 65 milioni per i servizi educativi non statali.
Alle scuole paritarie viene riconosciuto un contributo di 70 milioni per compensarle del mancato o ridotto versamento delle rette da parte delle famiglie.
Viene infine assegnato al Ministero dell’istruzione un fondo per l’emergenza epidemiologica: 400 milioni di euro per il 2020 e 600 milioni per il 2021.
Intanto sono già stati annunciati diversi emendamenti al decreto.
La deputata di Forza Italia Vietina, per esempio, ha annunciato che intende chiedere un fondo per riconoscere un compenso di 350 euro a tutti gli insegnanti che hanno partecipato alla DAD.
E c’è la proposta di consentire anche ai docenti a tempo determinato di usufruire della carta del docente anche se, forse, con una dotazione di 300 e non di 500 euro.
Si tratta certamente di misure importanti e apprezzabili che però non sono sufficienti per garantire la ripresa delle attività didattiche a settembre nel rispetto delle regole fissate dal Comitato tecnico scientifico.
Tanto che proprio nelle ultime ore si è diffusa la notizia secondo cui il Governo sta già pensando ad un nuovo decreto che potrebbe mettere in campo ulteriori fondi per il sistema scolastico.
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