Politica scolastica

Decreto Rilancio: classi ridotte ma senza ulteriori finanziamenti [VIDEO]

Inizia il 6 luglio l’esame nell’aula della Camera del Decreto Rilancio che è già passato al vaglio della Commissione Bilancio
dove è stato modificato con emendamenti che – secondo le intenzioni – dovrebbero facilitare l’avvio del nuovo anno scolastico.

Una modifica importante è firmata da Luigi Gallo (M5S) e riguarda gli Ata ex LSU ai quali potranno essere attribuiti incarichi per arrivare a 36 ore settimanali, ma la misura è molto parziale perché vale solamente fino al 31 dicembre.

Con un emendamento di Vittoria Casa (M5S) si rinnova a possibilità di assumere 1000 assistenti tecnici per le scuole del primo ciclo.
Un altro emendamento della stessa Casa prevede la possibilità di formare classi con un numero ridotto di alunni, in caso di necessità.

Questo il testo completo della proposta di Vittoria Casa, già approvato in Commissione Bilancio

 1. Al fine di consentire l’avvio e lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, con ordinanza del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono adottate, anche in deroga alle disposizioni vigenti, misure volte ad autorizzare i dirigenti degli uffici scolastici regionali, nei limiti delle risorse di cui al comma 2, a:
   a) derogare, nei soli casi necessari al rispetto delle misure di cui all’alinea ove non sia possibile procedere diversamente, al numero minimo e massimo di alunni per classe previsto, per ciascun ordine e grado di istruzione, dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81;
   b) attivare ulteriori posti di incarichi temporanei di personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) a tempo determinato dalla data di inizio delle lezioni o dalla presa di servizio fino al termine delle lezioni, non disponibili per le assegnazioni e le utilizzazioni di durata temporanea. In caso di sospensione dell’attività in presenza, i relativi contratti di lavoro si intendono risolti per giusta causa, senza diritto ad alcun indennizzo;
   c) prevedere, per l’anno scolastico 2020/2021, la conclusione degli scrutini entro il termine delle lezioni.

  2. All’attuazione delle misure di cui al comma 1 del presente articolo si provvede a valere sulle risorse del fondo di cui all’articolo 235, da ripartire tra gli uffici scolastici regionali con decreto del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. L’adozione delle predette misure è subordinata al predetto riparto e nei limiti dello stesso.

3. Il Ministero dell’istruzione, entro il 31 maggio 2021, provvede al monitoraggio delle spese di cui al comma 2 per il personale docente e ATA, comunicando le relative risultanze al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, entro il mese successivo. Le eventuali economie sono versate all’entrata del bilancio dello Stato e sono destinate al miglioramento dei saldi di finanza pubblica.

In tal modo si potranno insomma attivare ulteriori posti di incarichi temporanei di personale docente e Ata, ma – come è chiaro dal testo dell’emendamento – non ci sono però ulteriori e dovranno bastare quelli previsti dall’articolo 235: 400 milioni per il 2020 e 600 per il 2021

L’emendamento più controverso è però quello che aumenta i contributi per le paritarie da 150 a 300 milioni, votato da tutti tranne che dal M5S.

Infine una piccola curiosità: Maurizio Lupi (Gruppo Misto) è riuscito a far approvare un suo emendamento per un contributo di 5 milioni di euro per lavori edilizi presso l’Istituto Superiore Quasimodo di Magenta.

Reginaldo Palermo

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