Riprenderà nei prossimi giorni presso la Commissione Bilancio della Camera l’esame del Decreto Rilancio che contiene anche 6 articoli dedicati alla scuola, dal 230 al 235.
A tutt’oggi sono stati presentati non meno di 60 emendamenti, alcuni dei quali potrebbero avere buone probabilità di essere accolti.
Una proposta del deputato Luigi Gallo (M5S) riguarda il tema dei collaboratori scolastici ex LSU che sono stati stabilizzati ma ad orario parziale e quindi con stipendi particolarmente modesti (5-600 euro mensili). Secondo Gallo, con una spesa di 120milioni di euro, a questo personale potrebbe essere attribuito un incarico a tempo pieno.
Sulla questione delle assunzioni ritorna l’ex ministro Fioramonti che propone che, almeno per la durata dell’emergenza, si possano assumere docenti solo per titoli e quindi senza esame.
Di particolare interesse la proposta dei deputati Stefano Fassina e Nicola Fratoianni di LEU che prevede una modifica ai criteri di composizione delle classi: le prime non potranno avere più di 22 alunni (20 se è presente anche un alunno disabile).
Per la verità, però, l’emendamento non contiene nessun conteggio relativo ai costi dell’operazione.
Sempre di Fratoianni è poi una proposta finalizzata a disapplicare le regole sul dimensionamento scolastico nelle aree di montagna e nelle piccole isole: in tali situazioni, prevede l’emendamento, si potranno avere infatti istituzioni scolastiche autonome con un dirigente titolare anche con meno di 500 alunni.
Le più titolate ad essere accolte sono però le proposte per aumentare gli stanziamenti destinati alle scuole paritarie. Il motivo è semplice: seppure in modo e in misura diversa tutti i partiti, ad eccezione di M5S e LEU, hanno presentato emendamenti in tal senso ed è quindi probabile che, alla fine, si troverà qualche decina di milioni di euro in più per questo scopo.
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