Sulla questione del precariato Italia Viva mette alcuni paletti e lascia intendere che sarà molto difficile arrivare ad una soluzione condivisa.
E’ di queste ore un comunicato del deputato Gabriele Toccafondi, gapogruppo di Italia Viva nella Commissione Cultura della Camera, il cui titolo non lascia spazio a dubbi: “Discontinuità con precedente governo, no a sanatorie e spazio ai giovani che vogliono insegnare”
“Fonti giornalistiche – afferma Toccafondi – riferiscono che nei prossimi giorni arriverà in Consiglio dei Ministri il decreto cosiddetto ‘salva precari’. Quello fortemente voluto dalla Lega e approvato ‘salvo intese’ dal vecchio governo che però non trovò mai le necessarie intese pare per l’opposizione di alcuni parlamentari Cinquestelle”.
“Si trattava a tutti gli effetti di una sanatoria che fortunatamente non ha visto la luce” sostiene il deputato che aggiunge: “Se siamo alternativi al precedente governo, e noi di Italia Viva ne siamo più che convinti, siamo sicuri che quel testo sarà totalmente riscritto, perché la scuola ha bisogno di insegnanti preparati, selezionati, convinti, che portino entusiasmo e che siano ben pagati”.
Nella mattinata del 27 si è svolto a Palazzo Chigi un incontro di maggioranza (a quanto pare, però, Italia Viva non sarebbe stata invitata) per affrontare l’argomento in vista del prossimo incontro Ministro-sindacati già programmato per il prossimo martedì 1° ottobre.
Nulla si sa sull’esito della riunione ma è molto probabile che ci sia stato il tentativo di mettere d’accordo tutti. Ma non sarà per nulla facile e soprattutto non sarà semplice trovare una soluzione gradita anche ai sindacati che restano fermi sulla loro posizione e continuano a difendere l’intesa firmata con Conte il 24 aprile e l’accordo raggiunto con Bussetti (ma soprattutto con Mario Pittoni) a fine luglio.
Toccafondi, per parte sua, non è meno irremovibile e sostiene: “Ci auguriamo che sia archiviata l’era delle sanatorie e che ci si limiti a garantire a chi ha tre anni di servizio ciò che è giusto, ovvero un concorso riservato, ma selettivo. Ci auguriamo che non si abilitino decine di migliaia di docenti a prescindere dalle reali esigenze della scuola perché questa sarebbe solo l’anticamera per nuove sanatorie nei prossimi anni”.
“Ci auguriamo anche – conclude il deputato di Italia Viva – che sia bandito in contemporanea anche un concorso ordinario in modo da dare possibilità anche ai laureati più giovani che vogliono insegnare e che venga riservato loro la maggior parte dei posti.
Ci auguriamo che i posti dei concorsi, incluso il riservato, siano assegnati esclusivamente alle materie e alle province per le quali c’è carenza di organico di ruolo”.
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