Fino a qualche tempo nessuno lo avrebbe mai potuto prevedere, ma ormai le vecchie categorie (destra, sinistra, centro-destra e così via) non valgono molto ed ecco che si spiega, almeno in parte, quanto sta capitando in queste settimane: sulla questione del precariato Lega e sindacati si trovano perfettamente allineati.
Nella giornata di ieri, 22 agosto, i sindacati del comparto hanno diramato un comunicato per chiedere al Governo di dare il via libera definitivo al decreto salvaprecari approvato nell’ultimo Consiglio dei Ministri con la formula del “salvo intese”.
Nelle prime ore del 23 agosto interviene sulla questione anche il senatore della Lega Mario Pittoni che scrive: “Il premier dimissionario Giuseppe Conte trasmetta il decreto salvaprecari al Capo dello Stato per la firma e successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, onde poterne avviare l’iter parlamentare”.
Fino a pochi giorni fa, come abbiamo scritto più volte, pareva che il decreto fosse fermo per le perplessità manifestate da alcuni ministri 5S (di qui la formula “salvo intese”).
Ora, però, il comunicato del senatore Pittoni apre la strada per una ipotesi diversa: le perplessità sarebbero state superate e il decreto non sarebbe stato ancora trasmesso al Presidente Mattarella per una precisa scelta del Presidente del Consiglio (e infatti Pittoni si rivolge direttamente a Giuseppe Conte e non ai ministri del M5S).
Resta il fatto che la conversione in legge del decreto potrebbe rivelarsi più complicata del previsto anche per altre ragioni: una volta trasmesso al Parlamento il provvedimento dovrebbe ottenere il voto favorevole delle 2 Camere. E qui nasce il problema: se nel frattempo cambia la maggioranza di Governo, come si comporteranno i gruppi parlamentari al momento del voto? Certamente la Lega voterebbe a favore del decreto, ma PD e M5S cosa faranno? Difficilmente il PD voterà a favore e come minimo chiederà modifiche significative, lo stesso potrebbe fare il M5S (ancora prima che il decreto venisse approvato dal Governo i parlamentari 5S delle due Commissioni Cultura di Camera e Senato avevano espresso il loro netto dissenso preannunciando “battaglia” in Parlamento).
La situazione, insomma, è molto complicata. Il dato più curioso di tutti è che, in questo momento, i sindacati stanno sostenendo a spada tratta la posizione della Lega: siamo di fronte ad uno scenario quasi da fantapolitica.
E’ proprio vero che talora la realtà supera la fantasia.
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