Negli ambienti sindacali c’è moderata soddisfazione per il via libera definitivo al decreto sugli scatti stipendiali. Per ora l’unica reazione è quella della Uil Scuola. Secondo cui con “il decreto si ripristina la progressione economica per anzianità che era stata bloccata dai Governi Berlusconi, Monti, Letta, si avvia a soluzione il riconoscimento dell’anzianità per l’anno 2012 e si risolve la questione delle posizioni economiche del personale Ata. Si mette, infine, la parole fine al ‘pasticcio’ del recupero dei 150 euro”.
Secondo Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola, “ora il Governo invii subito l’atto di indirizzo all’Aran per concludere definitivamente la vicenda e consentire a chi matura l’aumento per anzianità di avere in busta paga gli incrementi. L’atto di indirizzo è pronto. E’ rimasto chiuso nei cassetti dei ministeri – aggiunge Di Menna – non si perda ulteriore tempo. La Uil è impegnata a concludere in 24 ore il negoziato”.
Perché per la Uil, “risolta tale questione è necessario aprire un confronto Governo–sindacati in tempo utile per il riconoscimento professionale dei lavoratori della scuola nella sede naturale che è il rinnovo contrattuale. Per questo occorre che la centralità della scuola pubblica veda un adeguato piano finanziario in grado di riconoscere e motivare l’impegno professionale del personale”.
Oltre a quello del finanziamento, a nostro avviso c’è però almeno un altro nodo da sciogliere: a chi andranno gli aumenti? I sindacati vorrebbero che una base di scatti continuasse ad essere concessa a tutto il personale. Con i più meritevoli che subentrerebbero in seconda battuta. Ma il Governo sarà d’accordo?
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