Nella mattina del 17 marzo ha preso avvio nell’aula della Camera l’esame del disegno di legge con cui verrà convertito il decreto n. 3 in materiali di automatismi stipendiali del personale scolastico.
E’ toccato ad Antonella Incerti del PD di presentare formalmente il provvedimento a nome della maggioranza di Governo.
Concludendo la propria relazione Incerti ha fatto riferimento anche all’iniziativa del Governo in materia di edilizia scolastica affermando che “sono importanti i contenitori, ma naturalmente molto importante è il personale che vi opera”.
“L’obiettivo, e anche la speranza – ha aggiunto Incerti – è che si apra una nuova stagione contrattuale, in cui, insieme all’anzianità di servizio, si affianchino anche nuovi criteri di progressione di carriera, legati al riconoscimento del lavoro, del ruolo fondamentale del personale all’interno della scuola e del lavoro molto difficile che stanno facendo”
Silvia Chimienti (M5S), relatrice di minoranza, ha invece sottolineato che “risolvere il problema dell’annualità 2012, sempre che la sessione negoziale vada a buon fine, può essere un punto di partenza, una toppa emergenziale posta all’ennesimo sopruso più o meno voluto, ma non è sufficiente”.
“Alla base – ha aggiunto – restano una serie di nodi irrisolti che il decreto non affronta e che, invece, devono essere portati con urgenza all’attenzione del nuovo Esecutivo e di quest’Aula. Il M5S ritiene anzi che si debba cogliere l’occasione offerta da questo decreto per aprire una riflessione più ampia sulle condizioni del personale scolastico e su come le politiche volte alla razionalizzazione della spesa pubblica abbiano drammaticamente colpito il settore della scuola più di tutti gli altri comparti della pubblica amministrazione”.
Significativo l’intervento del sottosegretario Gabriele Toccafondi che, a nome del Governo a rassicurato tutti chiarendo che il Governo è ben consapevole della necessità di reintegrare quanto prima non solo la dotazione del fondo di istituto e del MOF ma anche le risorse a sostegno dell’autonomia scolastica stanziate a suo tempo dalla legge 440/97 e via via decurtate fino a risultate praticamente azzerate.
Nel corso dell’esame preliminare sono intervenuti i rappresentanti delle diverse forze politiche che hanno ribadito la necessità di affrontare il problema in modo organico.
Le intenzioni, insomma, sono buone e condivise. Adesso si tratta di vedere se si riuscirà a tradurle in atti di governo concreti.
Intanto il dibattito sul provvedimento proseguirà nella mattinata del 18 e a quel punto si dovrebbe capire qualcosa di più sui tempi di conclusione dei lavori e sul voto finale.
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