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“Decreto scuola” a costo zero

Non sappiamo ancora quanto siano attendibili le bozze dei provvedimenti sulla scuola che stanno circolando in queste ore perché, nonostante il periodo festivo, i tecnici dei diversi ministeri (Istruzione ed Economia innanzitutto) sono al lavoro per definire con precisione gli interventi possibili e per trovare le coperture finanziarie.
Forse qualcosa di più si potrà sapere la prossima settimana, ma per intanto si possono già intuire le linee ispiratrici del provvedimento.
Detto in estrema sintesi: la maggior parte delle misure non avranno costi, quelle che ne avranno saranno finanziate con fondi già a disposizione del Miur.
Fra le norme che dovrebbero passare senza troppe difficoltà, proprio perché prive di costi aggiuntivi, si sono quella che prevede la soluzione del problema dei concorsi per dirigenti scolastici (verranno conferiti incarichi di presidenza solo per il 2013/2014 in modo da garantire il regolare funzionamento delle scuole).
Potrebbe poi essere modificata la norma sul tetto minino di alunni per garantire l’assegnazione di dirigente scolastico e DSGA alle istituzioni scolastiche. Molto semplicemente i criteri dovranno essere stabiliti con un accordo Stato-Regioni ma ovviamente non si potranno ampliare le dotazioni organiche fissate a livello nazionale.
Si parla anche di un rinvio a fine 2015 per l’attuazione in tutte le scuole delle norme sulla prevenzione antincendio (in pratica le classi sovradimensionate potranno continuare ad esistere).
Ma il vero “capolavoro” politico-contabile riguarda il fondo di 10milioni di euro per le iniziative di formazione in materia di innovazione tecnologica di cui il ministro Carrozza parla da diversi giorni.
Le risorse verranno reperite mediante una corrispondente riduzione del fondo previsto dalla legge 440/97 a sostegno dell’autonomia scolastica.
Insomma, i lettori ci scuseranno per la scarsa eleganza linguistica, ma questo ci sembra davvero il gioco delle tre carte.
Nel provvedimento si parla anche di una possibile soluzione delle questioni “quota 96” e “docenti inidonei” ma nulla si dice sulla copertura finanziaria e questo – a nostro parere – la dice lunga sulla reale intenzione del Governo di dare soluzione al problema. Se per sostenere il piano di digitalizzazione si fa fatica a trovare 10milioni di euro figuriamoci come si potranno trovare i soldi per il resto.

Reginaldo Palermo

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