Home Attualità Decreto scuola approvato in via definitiva, soddisfazione del ministro Valditara, proteste dell’opposizione

Decreto scuola approvato in via definitiva, soddisfazione del ministro Valditara, proteste dell’opposizione

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Con 98 voti a favore, 70 contrari e un astenuto, nel pomeriggio del 23 luglio, il Senato ha confermato la fiducia al Governo, approvando definitivamente la conversione in legge del decreto 71 contenente disposizioni urgenti su sport, sostegno agli alunni con disabilità, avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e norme su università e ricerca.

Il relatore, senatore Marcheschi (FdI), ha illustrato il testo del provvedimento soffermandosi anche sugli articoli che riguardano il sistema scolastico: dal 6 al 9bis viene affrontato il problema del sostegno didattico agli alunni con disabilità; dal 10 al 14 quater vi sono invece misure per il reclutamento dei docenti, la valutazione dei dirigenti scolastici e l’integrazione degli alunni stranieri.

Nel dibattito è intervenuto anche il Ministro Valditara sostenendo la necessità di specializzare i docenti di sostegno e migliorare l’insegnamento dell’italiano per gli studenti stranieri.

Maggioranza compatta al momento del voto di fiducia mentre l’opposizione ha criticato l’eccessivo ricorso alla decretazione d’urgenza che, di fatto, limita molto il ruolo del Parlamento.

La posizione del M5S

Molto puntuali le critiche della senatrice Aloisio (M5S): “Questo provvedimento tradisce il mondo della scuola. Ignora che l’insegnante di sostegno non agisce isolatamente, bensì in un rapporto d’interazione con l’intero team docente, pertanto non è con queste modalità che si garantisce la continuità didattica, minata in realtà alla radice dalla troppo estesa precarietà del lavoro”
Pesante il giudizio sull’idea di avviare corsi “facilitati” da affidare all’Indire: “Sulla specializzazione sul sostegno questo provvedimento finirà per generare un vulnus, evidenziando una spaccatura tra coloro che frequenteranno il nuovo percorso per 30 CFU (crediti formativi universitari), con minore durata e impegno solo on-line e i lavoratori già iscritti al nono ciclo del TFA (tirocinio formativo attivo) universitario, che rientrano nella riserva del 35%, di durata di 9 mesi, e che fanno fronte a una quota di iscrizione per un percorso da 60 CFU in presenza”.
Negativo anche il giudizio sulle misure per gli alunni stranieri: “Genera perplessità anche l’introduzione del docente per stranieri nelle classi, poiché nei fatti si genererà l’effetto opposto, attraverso una ghettizzazione tra ceppi di studenti, alimentata da un corpo docente separato chefarà percepire lo straniero come un’entità a parte”.