Il premier Giuseppe Conte, dopo un’attenta valutazione durata circa 48 ore, annuncia in questi termini la sua proposta sul tema dei concorsi e ricompatta la maggioranza, con il sì della ministra Lucia Azzolina, dei Cinque stelle e la soddisfazione di Pd e Leu. Ora l’intesa verrà tradotta in una misura da inserire nel decreto scuola.
Decreto scuola, c’è accordo. Ascani: “I quiz non erano adeguati, no a concorso-lotteria”
Soddisfatta la viceministra dell’Istruzione, Anna Ascani: “La soluzione trovata ci convince perché va nella direzione auspicata. Il Partito democratico non voleva una sanatoria e non abbiamo mai sostenuto che si potesse entrare a scuola senza una forma di selezione. Noi pensavamo che le crocette non fossero un sistema di selezione adeguato e la pandemia ha cambiato tutto il quadro. Con i precari e i sindacati volevamo cambiare un concorso-lotteria e ci siamo riusciti, ora guardiamo a settembre”.
“Non ci sarà alcuna ‘sanatoria’ che il Partito Democratico non ha mai voluto, al netto di qualche semplificazione che aveva il sapore della provocazione – ha aggiunto – Abbiamo sempre detto che non si può entrare in ruolo a scuola senza una forma di selezione. Sarebbe un errore per la scuola, per gli studenti ma anche per i precari: abbiamo 32.000 posti a disposizione per circa 78mila aspiranti e tutti devono poter concorrere ad occuparli. Il concorso straordinario, dunque, si farà non appena ce ne saranno le condizioni, con una prova scritta selettiva, non a crocette. Si valuteranno titoli, servizio e l’esito della prova. Stanotte ha prevalso il buon senso. Ora bisogna riportare serenità in un mondo che ha bisogno di concentrarsi, unito, sulla difficile ripartenza a settembre”.