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Decreto Scuola, docenti idonei scrivono a Mattarella: “Situazione insostenibile, non riusciamo a comprare casa o fare figli”

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April 24, 2025

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Ieri, 7 aprile, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Scuola, che contiene varie misure relative al reclutamento dei docenti, tra cui alcune rivolte agli idonei dei concorsi docenti. Per i docenti precari non è abbastanza: un gruppo si è rivolto direttamente al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con una lettera.

Come riporta Open, l’appello carico di preoccupazione. “Presidente, siamo maestri, professori, educatori. E oggi le scriviamo perché temiamo per il futuro della scuola e l’approvazione del decreto”. Nella lettera, i docenti chiedono un intervento diretto del Quirinale, un gesto di “moral suasion” affinché governo e parlamento affrontino con urgenza la questione della stabilizzazione del personale precario.

Lo sfogo

“La situazione è insostenibile”, denunciano. “Ci sono studenti – raccontano i docenti – che hanno cambiato insegnante a metà dell’anno scolastico”. Un continuo via vai che – sottolineano – spezza il legame educativo, confonde i percorsi e compromette il rendimento.

“Queste continue interruzioni, causate dall’assenza di una rete stabile di docenti, influiscono negativamente sul percorso formativo degli studenti, compromettendo le loro opportunità di apprendimento e crescita”, si legge nella lettera. “Il precariato genera un clima di demotivazione e incertezza tra i docenti – scrivono – riversandosi così sull’esperienza di apprendimento dei ragazzi”.

A firmare la lettera sono Marta Olmi e Luigi Sofia, docenti e portavoce del Movimento Idonei Esclusi 2023-2024. Si tratta del gruppo che raccoglie migliaia di docenti in Italia, a cui spesso abbiamo dato voce.

Nella lettera a Mattarella, i docenti Olmi e Sofia dipingono una scuola dove “gli studenti sono privati di punti di riferimento stabili”, costretti a “cambiare metodo di insegnamento” da un giorno all’altro. E con conseguenze evidenti: “Programmi svolti in fretta, perdita di interesse nelle materie e, nella migliore delle ipotesi, un apprendimento compromesso”.

“La nostra professione pare essere sempre più la meno attrattiva: gli stipendi bassi e i contratti a termine non consentono neppure di poter sottoscrivere un contratto di affitto. Contando solo sul proprio stipendio, un docente non ha alcuna possibilità di acquistare casa e diventa difficile poter avere dei figli”, concludono.

“Chiediamo dignità al merito”

“Noi chiediamo Innanzitutto dignità al merito: siamo insegnanti che abbiamo superato un concorso pubblico, abbiamo superato una prova scritta e una prova orale. Ma il giorno dopo che si è concluso il concorso sono uscite le graduatorie e non ci siamo visti riconoscere nulla, perché le graduatorie purtroppo hanno compreso soltanto i vincitori mentre gli idonei, cioè noi che avevano superato entrambe le prove, ad oggi ci ritroviamo ‘fantasmi’, senza niente in mano: senza nemmeno una graduatoria a scorrimento. E questa è una assurdità, perché domani il Governo vuole già indire un nuovo concorso, uguale a quello che noi abbiamo superato: ce lo vogliono far ripetere, ma noi non vogliamo più ripetere concorsi”, queste le parole di Luigi Sofia, portavoce degli idonei del concorso Pnrr 2023-24 per la scuola d’infanzia, primaria e secondaria di qualche mese fa.

Dl scuola e reclutamento docenti, cosa cambia?

In particolare l’articolo 2 del Dl Scuola contiene norme in materia di reclutamento dei docenti e modifica l’articolo 59 del decreto-legge n. 73 del 2021, integrando le graduatorie dei concorsi banditi dal 2023 con i candidati idonei alla prova orale in misura non superiore al 30% dei posti.

Vengono introdotte anche disposizioni per l’istituzione di un elenco regionale di idonei ai concorsi (esclusa scuola dell’infanzia) da cui attingere dal 2026/2027 in caso di esaurimento delle graduatorie ordinarie. Un’altra norma consentirà di completare le procedure assunzionali del personale docente entro il 31 dicembre 2025, attingendo anche a graduatorie pubblicate successivamente al 31 agosto 2025 e non oltre il 10 dicembre 2025.

In particolare, nell’articolo 2 del decreto ci sono:

Modifiche all’articolo 59 del decreto-legge 73/2021 (comma 1)

  • Integrazione delle graduatorie dei concorsi banditi a decorrere dall’anno 2023 con i candidati idonei che hanno superato la prova orale ma non rientrano nel numero dei posti messi a concorso.
    • L’integrazione è per un triennio a decorrere dall’anno della relativa pubblicazione.
    • L’integrazione è in misura non superiore al 30 per cento dei posti messi a concorso.
    • Si attinge a queste graduatorie integrate prioritariamente rispetto all’utilizzo delle graduatorie di cui all’articolo 47, comma 11, primo periodo, del decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36 (in cui si parla di integrazione con i candidati risultati idonei per avere raggiunto o superato il punteggio minimo previsto, prorogate sino al loro esaurimento).
    • L’utilizzo avviene fermo restando il diritto all’immissione in ruolo per i vincitori del concorso, in misura pari ai posti vacanti e disponibili che residuano dopo le immissioni in ruolo effettuate a legislazione vigente e comunque nel limite delle assunzioni annuali autorizzate.
    • Sono salvi i posti di cui ai concorsi per il personale docente per i quali abbia avuto inizio la procedura di autorizzazione a bandire e nel limite delle autorizzazioni di spesa previste a legislazione vigente e nel rispetto del regime autorizzatorio.
    • Le graduatorie integrate sono utilizzate secondo un ordine di priorità temporale.