Il Decreto Scuola non cambia faccia, anzi rimane totalmente uguale quello che conoscevamo: il Governo ha posto alla Camera la fiducia, quindi il D.L. arriverà a breve all’approvazione finale con lo stesso testo approvato solo pochi giorni fa al Senato. Rimane immutato, quindi, anche il discusso emendamento che apre al concorso straordinario per 32 mila posti con prova scritta, anziché a crocette, da svolgersi a fine Covid.
Lo ha annunciato in Aula il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà.
In precedenza, l’Assemblea di Montecitorio aveva bocciato le pregiudiziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni, dopo che in mattinata dai banchi dell’opposizione – soprattutto di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia – c’erano state vibranti proteste per l’assenza della ministra dell’Istruzione.
La titolare del Mi, Lucia Azzolina, è poi giunta a Montecitorio attorno alle ore 14, dopo che il suo dicastero aveva comunque tenuto a precisare che il Governo era rappresentato nell’Aula della Camera dalla vice-ministra Anna Ascani, del Partito Democratico.
Come da regolamento, a Montecitorio la votazione sui decreti sul quale si pone la fiducia potrà svolgersi non prima di ventiquattr’ore da quando è stato comunicato il provvedimento: la Conferenza dei capigruppo della Camera ha deciso che alle ore 16,15 del 4 giugno prenderà il via l’appello nominale.
Poco prima, alle 14,45, cominceranno invece le dichiarazioni di voto da parte dei gruppi, a partire dai più piccoli, che impegneranno l’Aula, appunto, fino alle 16,15.
A quell’ora inizierà l’appello nominale dei 630 deputati: sarà una fase piuttosto lunga, visto che alla procedura di per se articolata occorre aggiungere le misure di distanziamento sociale entro l’emiciclo dove i parlamentari si muoveranno.
La proclamazione dovrebbe avvenire dopo due ore e mezzo o tre. Nella seduta serale, dalle 20 alle 24 verranno illustrati gli ordini del giorno, il cui termine per la presentazione scade domani mattina alle 10.
Venerdì mattina alle 9 inizieranno invece le votazioni degli ordini del giorno, con i pareri del governo. A seconda del numero di questi documenti di indirizzo sarà fissata l’ora del voto finale sul decreto.
Il voto finale sul decreto dovrebbe avvenire nella giornata di venerdì 5 giugno.
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