Il decreto scuola, dopo il via libera della Camera dei Deputati lo scorso 3 dicembre, ha anche quello del Senato.
Con 160 voti favorevoli, 121 contrari e nessun’astensione, il Senato, giovedì 19 dicembre, ha rinnovato la fiducia al Governo approvando definitivamente, nel testo licenziato dalla Camera, il ddl n. 1633, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, sul reclutamento del personale scolastico.
Si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore.
“Il Senato ha approvato in via definitiva il decreto scuola. Ci abbiamo lavorato tanto. In meno di tre mesi abbiamo dato alcune risposte che sono un punto di partenza importante per mettere ordine nel sistema di istruzione. Ringrazio i colleghi di maggioranza e di governo per la collaborazione che ha caratterizzato questo percorso”, così il sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca, Lucia Azzolina.
“Potevamo fare meglio? Io credo che intanto abbiamo posato una pietra. Questo decreto è un inizio, non un punto d’arrivo. Ora dobbiamo costruire una visione nuova di scuola – prosegue Azzolina -. Stabilità, innovazione sostenibile, inclusione, devono essere le nostre parole chiave. Stabilità perché se le norme che muovono il sistema cambiano di continuo la scuola non va avanti, ma arranca. Servono regole chiare. Innovazione perché la scuola deve stare al passo con i tempi. Non ci saranno rivoluzioni calate dall’alto: metteremo a frutto le tante pratiche già esistenti e messe in campo dai nostri stessi insegnanti. Ogni cambiamento deve essere sostenibile e non creare stress al sistema, questa sarà la linea guida. Dobbiamo poi includere di più, facendo in modo che, come richiede la Costituzione, all’articolo 34, la scuola sia veramente aperta a tutti”.
“Tutto questo – chiude Azzolina – possiamo farlo con gli strumenti normativi e amministrativi che abbiamo a disposizione, compreso il decreto scuola. Al Ministero siamo già al lavoro per la sua attuazione e per dare rapidamente seguito alle novità contenute nel provvedimento, novità che nei prossimi giorni racconterò con schede di dettaglio e approfondimenti sui miei canali social”.
Nello specifico, viene ampliata la platea di coloro che potranno partecipare al concorso straordinario per l’assunzione di 24mila insegnanti: possono candidarsi adesso sia i docenti che abbiano maturato servizio nei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), sia coloro che abbiano effettuato una delle tre annualità richieste dall’anno scolastico 2008/2009, sia chi sta svolgendo nell’anno in corso la terza annualità di servizio.
Inoltre, viene inserito il coding tra le metodologie didattiche da acquisire nell’ambito dei crediti formativi o durante il periodo di formazione e prova legato al concorso.
Viene autorizzato un nuovo concorso per insegnanti di Religione Cattolica, dopo 15 anni dall’ultimo.
Costituzione di nuove graduatorie provinciali da utilizzare per il conferimento delle supplenze annuali e di quelle fino al termine delle attività didattiche. Inoltre, differisce (dall’a.s. 2019/2020) all’a.s. 2022/2023 il termine a decorrere dal quale l’inserimento nelle graduatorie di circolo e di istituto può avvenire esclusivamente a seguito del conseguimento del titolo di abilitazione.
Per quanto riguarda invece i cosiddetti ‘diplomati magistrale’, si stabilisce la trasformazione del contratto di lavoro in contratto a tempo determinato in caso di sentenza sfavorevole, con l’obiettivo di garantire la continuità didattica.
Il testo dispone che l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica – il cui avvio è slittato a settembre 2020 – non determina l’incremento della dotazione organica complessiva, né l’adeguamento dell’organico dell’autonomia alle situazioni di fatto oltre i limiti del contingente previsto.
Enti locali
Arriva una risposta concreta anche agli enti locali: le scuole paritarie avranno la possibilità di sostituire temporaneamente i docenti con personale educativo.
Ata, Lsu e dirigenti scolastici
Vengono internalizzati, infatti, i servizi di pulizia e ausiliarato nelle scuole di ogni ordine e grado. E per i cosiddetti ex LSU, si stabilisce una proroga tecnica di due mesi per consentirne la stabilizzazione.
Per i dirigenti e tutto il personale scolastico viene confermata l’esclusione del rilievo biometrico delle presenze.
Università
Per quanto riguarda l’università, aumenta da 6 a 9 anni la durata dell’Abilitazione Scientifica Nazionale e, infine, sono esplicitati i requisiti per accedere alle procedure per la trasformazione dei contratti o degli assegni di ricerca in rapporti di lavoro a tempo indeterminato.
Infine, la Cisl-Scuola ha preparato un’utile scheda di lettura del provvedimento (clicca sul link)
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