Home Politica scolastica Decreto scuola, fissata al 25 novembre la discussione alla Camera

Decreto scuola, fissata al 25 novembre la discussione alla Camera

CONDIVIDI

Breaking News

March 31, 2025

  • La scuola è laica e l’ora di religione è un “fardello”: gli atei contro Valditara, concorsi, Bibbia. Snadir replica: ignorano l’essenza dei 60 minuti 
  • Contratto scuola, Fracassi (Flc-Cgil) non ci sta: “Con le risorse in campo l’aumento sarebbe di 60 euro, ci vuole uno stanziamento aggiuntivo” 
  • “Adolescence”, lezioni anti-misoginia nelle scuole inglesi. E in Italia? “Per i prof vederla è aggiornamento professionale” 
  • Fine Ramadan, anche quest’anno resta chiusa la scuola di Pioltello: alcuni genitori non ci stanno 

Ha formalmente preso il via l’iter utile a convertire il decreto legge sulla scuola in legge dello Stato, rinominato “Decreto salva precari Bis”.

Assieme al decreto legge fiscale

Dopo la firma del documento da parte del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, con modifiche rispetto a quello approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 10 ottobre, il testo è approdato in Parlamento.

La conferenza dei capigruppo di Montecitorio – scrive l’Ansa – ha fatto sapere che lunedì 25 novembre, quindi tra meno di un mese, il decreto scuola approderà nell’Aula della Camera per la discussione generale. Nella stessa giornata, sarà esaminato il dl fiscale.
Pertanto a partire dalla prossima settimana, probabilmente da martedì 5 novembre, il inizierà il suo percorso in Commissione Cultura.

Gualtieri: niente tagli alla scuola

Di scuola ha parlato, intanto, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, durante un convegno sull’economia circolare.

Trovare in poche settimane i fondi per impedire un rialzo dell’Iva da 23 miliardi “non è stato semplice”, ha detto il ministro, ma “abbiamo anche voluto fare azioni positive, con il sostegno al potere acquisto dei lavoratori sul cuneo fiscale, con il sostegno alla famiglia e con l’idea di smettere di fare cassa tagliando scuola, università e ricerca. Ho detto ‘no’, non togliamo un euro a questi settori, a chi diceva che reperire le risorse fosse facile facendo sei miliardi di tagli lineari”.