È entrata nel vivo anche nell’Aula della Camera, dopo quella del Senato, la discussione generale sul decreto legge scuola.
Ma non è ancora chiaro se il governo blinderà con la fiducia il testo, per il quale c’è tempo sino a venerdì 27 maggio per l’approvazione definitiva.
Premesso che il decreto è di fatto “blindato”, quindi immodificabile, sembra che la maggioranza stia valutando se il centinaio di emendamenti presentati a Montecitorio (in prevalenza del Movimento 5 Stelle), in assenza di ostruzionismo, possano essere esaminati direttamente dall’Aula. In modo da giungere al voto finale entro mercoledì 25 maggio.
Secondo Elena Centemero, intervenuta il 23 maggio in Aula alla Camera, non è però una cattiva notizia, perché il testo “mira a risolvere alcune criticità create dalla ‘Buona scuola’”.
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Per la forzista, infatti, nel testo “ci sono alcune previsioni condivisibili, come l’intervento a favore dei docenti delle graduatorie di merito per le scuole dell’infanzia, oggetto di una grave disparità trattamento nella legge 107. Bene anche il contributo alle scuole paritarie per i ragazzi disabili e le assegnazioni provvisorie interprovinciali”.
Ma cosa contiene il decreto? Tra i provvedimenti più importanti, sono previsti la proroga del progetto “Scuole belle”, la stabilizzazione della Scuola sperimentale Gran Sasso, lo stanziamento di 12 milioni di euro per il sostegno agli alunni disabili nelle scuole paritarie, l’estensione del bonus di 500 euro ai giovani immigrati con permesso di soggiorno, l’assunzione di un certo numero di docenti di scuola dell’infanzia, la possibilità per i docenti neo-assunti di accedere alle operazioni di assegnazione provvisoria in deroga al blocco triennale.
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