Soffiano venti di crisi sul governo Conte. La situazione potrebbe precipitare nelle prossime ore, ma, al momento, il premier rimane in sella. Il quadro è, comunque, in continua evoluzione.
Anche nel mondo della scuola si attendono con ansia le prossime mosse. Il Consiglio dei Ministri di martedì 6 agosto ha visto aprirsi, in modo evidente, la spaccatura tra M5S e Lega.
I pentastellati, in una nota apparsa sul blog delle Stelle, rivendicano “una scuola di qualità combatte il precariato e assume i suoi insegnanti dopo averli selezionati e formati adeguatamente, come giustamente richiedono famiglie e alunni”.
No a “sanatorie simili a quelle fatte dai governi passati, che peraltro creerebbero nuove intollerabili sacche di precariato”.
La senatrice Bianca Granato, in un’intervista La Tecnica della Scuola, va oltre e chiede la sostituzione del ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti.
In realtà, il fronte non è così compatto. Flora Frate, esponente del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati, prende le distanze dalla nota: “Si tratta dell’ennesima ed inopportuna fuga in avanti utile solo ad alimentare confusione ed incertezza”.
“Siamo al Governo del Paese e ci siamo assunti tante responsabilità, anche sostenendo provvedimenti controversi ed estranei ai nostri granitici principi. Sulla scuola e sui precari, invece, si fa la voce grossa, si batte il pugno, si agitano minacce incombenti. Troppo facile, cosi non mi sta bene. La parola passerà presto al Parlamento e lì, allora, vedremo”, ha concluso
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