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Decreto scuola: Paola Frassinetti (FdI) e Rossano Sasso (Lega) entusiasti, ma le proteste non mancano

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Mentre proseguono le proteste delle opposizioni e di movimenti e comitati contro le diverse misure del decreto 71, la maggioranza di Governo continua a parlare delle “magnifiche sorti e progressive” che delle riforme attuate dal ministro Valditara e in particolare dei risultati che arriveranno dalla applicazione del decreto stesso.

Paola Frassinetti: “Risposta importante al problema del sostegno”

 “Da questo provvedimento – dichiara la sottosegretaria Paola Frassinetti, di Fratelli d’Italia – scaturisce una risposta all’esigenza, ormai non più procrastinabile, di incrementare il numero di docenti specializzati sul sostegno didattico agli alunni con disabilità mediante la possibilità, per chi ha svolto tre anni di servizio, di conseguire la specializzazione attraverso corsi di formazione attivati dall’INDIRE. Altra novità importante, anche per quanto riguarda la mia delega alla disabilità, è costituita dalla norma che prevede la possibilità, per le famiglie, di richiedere la conferma del docente di sostegno in servizio nell’anno scolastico precedente”.
“Professionalità dei docenti di sostegno e stabilità didattica – prosegue Frassinetti – sono due richieste delle famiglie e del mondo della disabilità alle quali abbiamo, per la prima volta, dato seguito in un’ottica di ascolto e collaborazione per iniziare a risolvere problemi annosi che da anni affliggono la scuola”.


Per la verità su entrambe le misure si sono levate già molte proteste, anche da parte di esperti.
E va anche detto che si tratta di misure che necessitano di tempo per andare a regime.
Non si sa, per esempio, se la procedura per la conferma del docente di sostegno su richiesta della famiglia possa essere concretamente attivata già per quest’anno scolastico.

Misure per l’integrazione degli stranieri

“Inoltre – prosegue Frassinetti – dal 2025/26, sempre nell’intenzione di attuare una piena inclusione, potranno essere assegnati docenti per l’insegnamento dell’italiano nelle classi con almeno il 20% di studenti stranieri neoarrivati, un notevole passo avanti verso l’integrazione degli stranieri a scuola che, con la padronanza della lingua italiana, potranno davvero colmare uno dei principali divari”

Per parte sua, Rossano Sasso (Lega), che ha fatto da relatore al disegno di legge alla Camera, già nei giorni scorsi aveva dichiarato: “Due dati su tutti hanno mandato letteralmente in tilt la sinistra: l’introduzione della figura del docente di potenziamento per l’insegnamento della lingua italiana per gli alunni che non parlano la nostra lingua, garantendo in tal modo una reale inclusione e poi anche le politiche volte a migliorare l’inclusione degli studenti con disabilità”.