Come preannunciato, ha preso il via nella Commissione Istruzione del Senato la discussione per la conversione in legge del decreto legge n. 22 approvato dal Consiglio dei ministri l’8 aprile scorso e pubblicato poi in Gazzetta Ufficiale: prima dell’esame del testo, sulle “Misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”, è stata illustrata la relazione introduttiva da parte della senatrice Luisa Angrisani (M5S).
Il presidente della VII Commissione, il leghista Mario Pittoni, ha concordato con i commissari che si procederà ad una serie di audizioni in video conferenza, e che nei prossimi giorni seguirà la presentazione degli emendamenti.
“In ufficio di presidenza – ha detto il presidente – si valuteranno tutte le domande. Tante quelle già pervenute. Il termine per le richieste è domani, alle 20. In ufficio di presidenza si valuteranno tutte le domande”.
“Il voto su emendamenti dirà chi è davvero con i precari”, ha detto, a margine, sempre il sen. Mario Pittoni che caldeggia concorsi per soli titoli.
Solo ieri, il senatore della Lega ha auspicato che per garantire l’avvio regolare del prossimo anno scolastico “bisogna stabilizzare coloro che possiedono il requisito di servizio precario in scuole statali previsto dalla normativa comunitaria, facendo riferimento al periodo di servizio già prestato e ai titoli culturali e professionali posseduti. Tale personale, una volta immesso in ruolo, nell’anno di prova dovrà frequentare, con oneri a carico dello Stato, un corso accademico abbreviato finalizzato al conseguimento dell’abilitazione”.
Come abbiamo avuto già modo di spiegare, i tempi di approvazione del DL si prevedono molto celeri, poiché è quasi certo che il Governo porrà il voto di fiducia.
Il testo, tuttavia, non è blindato. Sia perché molti deputati della maggioranza hanno avuto da ridire molto sulle disposizioni approvate dal CdM (come su fine e inizio anno scolastico, concorsi, didattica a distanza, ecc.), sia perché la stessa ministra dell’Istruzione ha ammesso che proprio attraverso il Parlamento vi sono ancora delle possibilità che le graduatorie d’istituto possano essere aggiornate da subito, al contrario di quanto indicato nel testo approvato dal Governo.
A breve si entrerà nel vivo, con la presentazione degli emendamenti e l’elencazione, da parte della commissione Cultura, di quelli ammessi e che potrebbero andare in Aula.
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