Alla Lega, e al senatore Mario Pittoni in particolare, le decisioni che ha preso la nuova maggioranza in fatto di precariato non piacciono assolutamente e ogni occasione è ormai buona per sottolineare il dissenso.
Va anche detto, per la verità, il decreto scuola convertito nella legge 159 del 20 dicembre non riscosso molti consensi né in campo sindacale e neppure – ed è ciò che conta di più – fra gli stessi precari.
Le contestazioni maggiori riguardano il fatto che in tanti si aspettavano procedure pressochè riservate soprattutto per i precari di lungo corso e percorsi abilitanti speciali per tutti.
Neppure il concorso per docenti di religione cattolica ha trovato d’accordo precari e sindacati che temono di non riuscire a rientrare fra gli assunti a causa di una procedura pur blandamente selettiva.
“Decreto Scuola e ultime scelte ministeriali – dichiara il senatore Mario Pittoni, presidente della commissione Cultura a palazzo Madama e responsabile Istruzione della Lega – confermano la linea del Governo contro i precari”.
Ma il senatore della Lega lancia anche accuse ben precise e sostiene che il meccanismo del decreto, anziché riconoscere l’esperienza acquisita, non fa altro che creare difficoltà per i precari “alimentando solo il fiorente mercato di corsi e pubblicazioni di preparazione ai concorsi”.
Come dire che, per evitare il “mercato dei concorsi”, docenti e altri dipendenti pubblici dovrebbero essere assunti con meccanismi non concorsuali.
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