La Flc-Cgil parla di “provvedimento sconfortante sotto molti punti di vista” e la Cisl-Scuola di “vaghi annunci”; la Uil-Scuola scrive che si tratta di un provvedimento ispirato al “vorrei ma non posso”. Solo lo Snals, commentando le ultime indiscrezioni sul testo del “decreto semplificazioni”, si lascia andare a considerazioni positive: “Condividiamo il contenuto del decreto legge – sostiene il segretario generale Marco Paolo Nigi – che pone le basi certe per dare una risposta alle esigenze delle istituzioni e del personale della scuola, di cui lo Snals si è fatto da tempo portavoce”.
In realtà un testo definitivo non è ancora noto anche se quello che sta circolando da qualche giorno in rete sembra ormai molto attendibile. In sostanza, Snals a parte, un po’ tutti concordano su un punto: il risultato finale appare molto distante non solo dalle reali esigenze delle scuole ma anche dagli stessi annunci che quasi un mese fa erano stati fatti dal Ministro.
Come è già accaduto in passato a gelare gli entusiasmi del ministro dell’Istruzione ci ha pensato anche questa volta la Ragioneria generale dello Stato che ha di fatto imposto la riscrittura di parti significative del decreto.
La Flc-Cgil non condivide l’intero impianto del provvedimento: “Molto negativo e poco coerente con il principio della semplificazione il fatto che il decreto faccia un continuo rinvio a decreti successivi che rendono impossibile una puntuale valutazione sull’ esatto punto di approdo di questo provvedimento”. “Si vuole mettere mano in profondità (organico funzionale, reti di scuola, sistema dei finanziamenti, valutazione) al sistema scolastico per decreto – denuncia la Flc – senza dare voce alle scuole, senza coinvolgere le rappresentanze sindacali”.
Sulla stessa lunghezza d’onda è la Cisl-Scuola: “Dopo che per settimane si sono diffuse indiscrezioni che lasciavano intendere la volontà di porre uno stop ai tagli, per sostenere l’avvio di una nuova politica degli organici orientata alla stabilità e alla funzionalità, ci troviamo di fronte ad una delega che, senza alcun parametro certo di riferimento (se non i ripetuti richiami all’art. 64 del decreto-legge 112/08, quello del piano triennale di tagli), rinvia le scelta a successivi provvedimenti, da adottare entro 60 giorni”.
Per la Uil-Scuola in questa nuova versione del decreto “non c’è più la conferma dell’organico di questo anno per i prossimi anni e si prefigurano, quindi, possibili ulteriori tagli anziché l’avvio di un effettivo organico funzionale”. Ma il sindacato di Di Menna fa una piccola concessione: “Rimangono come fatti positivi l’organico triennale e la scelta verso le reti di scuole”.
Adesso non resta che aspettare la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale e il deposito del provvedimento in Parlamento: da quella data decorreranno 60 giorni di tempo per convertire il decreto in legge.
Commissioni bilancio permettendo, non è da escludere l’approvazione di qualche modifica che possa dare qualche risorsa in più alle scuole.
Per visionare il decreto sulle disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo, prossimo alla pubblicazione, consulta il box "Approfondimenti" di questa pagina.
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