Continua fra le forze politiche il confronto sulle modifiche da apportare al decreto Sostegni bis e in particolare agli articoli 58 e 59 che sono i due che più direttamente riguardano la scuola.
Il confronto (ma per la verità sarebbe forse più giusto parlare di scontro) è centrato in larga misura sulla questione delle assunzioni dei precari nel tentativo di ampliare la platea dei “beneficiari” dell’intera operazione.
Gli emendamenti in gioco sono diversi, sono stati presentati da quasi tutti i Gruppi parlamentari, ma – almeno fino a poche ore fa – non sembravano essere condivisi dal Governo che sta lavorando per ottenere una riformulazione che consenta di dare il via libera.
Sui docenti specializzati, ad esempio, ci sono proposte tese alla assunzione di tutti i docenti con il titolo a prescindere dal numero di anni di servizio, ma fino a questo momento il Governo non sembra intenzionato ad accettare una proposta del genere.
Per quanto concerne invece i non specializzati una possibile soluzione potrebbe essere quella di assumere anche da seconda fascia ma limitatamente ai posti che residuano dopo le immissioni in ruolo e dopo l’accantonamento dei posti dei concorsi in atto.
Questi docenti verrebbero assunti a partire da settembre 2021 con un contratto a tempo determinato, nel corso del 2021/22 dovrebbero frequentare un corso universitario abilitante e alla fine dell’anno partecipare ad una prova selettiva; in caso di prova superata verrebbero assunti in ruolo con decorrenza 1° settembre 2022 per svolgere l’anno di prova nel 2022/23.
Per parte sua il Governo ha in mente un’altra ipotesi ancora e cioè riservare nei prossimi concorsi ordinari il 30% dei posti ai precari non abilitati.
Va detto che, comunque, sempre nelle intenzioni del Governo, tutto questo dovrebbe valere solamente in via straordinaria per l’anno in corso, anche se – per la verità – c’è anche chi vorrebbe rendere strutturale questo modello che equivarrebbe di fatto alla riapertura delle GAE.
Stando alle informazioni che abbiamo raccolto presso fonti attendibili, l’intera vicenda potrebbe chiudersi in tempi più veloci del previsto perché il Governo sta lavorando per fare in modo che il provvedimento vada al voto dell’aula già venerdì o al più tardi martedì della prossima settimana.
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