E’ stato approvato nella giornata del 20 maggio dal Consiglio dei Ministri il decreto che modifica il decreto legislativo n. 66 del 2017 in materia di sostegno e inclusione.
Il provvedimento corregge e modifica le disposizioni più contestate del decreto emanato in applicazione della legge 107/2015
In particolare si interviene sulle competenze del Gruppo territoriale per l’inclusione e del Gruppo di lavoro operativo a livello di scuola.
Il decreto 66, nella sua versione originaria, prevedeva che le risorse per il sostegno venissero definite dai Gruppi territoriali; le modifiche proposte ora prevedono invece che la richiesta dei posti di sostegno venga trasmessa all’ufficio regionale dal dirigente scolastico, sulla base delle osservazioni e dei pareri del Gruppo di lavoro per l’inclusione e sentito il territoriale per l’inclusione che potrebbe anche esprimere un parere contrario sulla proposta della scuola.
Al termine della procedura l’ufficio scolastico regionale assegna le risorse nell’ambito di quelle dell’organico dell’autonomia.
Una modifica importante riguarda anche le modalità di funzionamento del Gruppo di lavoro operativo, “composto – dice la bozza del decreto – dal team dei docenti contitolari o dal consiglio di classe, con la partecipazione dei genitori della bambina o del bambino, dell’alunna o dell’alunno, della studentessa o dello studente con disabilità, o di chi esercita la responsabilità genitoriale, delle figure professionali specifiche, interne ed esterne all’istituzione scolastica che interagiscono con la classe e con la bambina o il bambino, l’alunna o l’alunno, la studentessa o lo studente con disabilità nonché con il supporto dell’unità di valutazione multidisciplinare e con un rappresentante designato dall’Ente Locale”.
Con una precisazione importante: “Ai componenti del Gruppo di Lavoro Operativo non spetta alcun compenso, indennità, gettone di presenza, rimborso spese e qualsivoglia altro emolumento. Dall’attivazione dei Gruppi di lavoro operativo non devono derivare, anche in via indiretta, maggiori oneri di personale”.
Precisazione che, secondo alcuni, vorrebbe dire ai componenti del Gruppo non potrebbero essere riconosciuti neppure compensi derivanti dal fondo di istituto.
Una modesta modifica viene invece inserita nell’articolo 14 del decreto 66, quello che prevede la possibilità per le famiglie di chiedere la conferma del docente di sostegno con incarico a tempo determinato: la norma resta ma si precisa che questo può essere opportunità è riservata ai docenti con titolo di specializzazione.
La bozza conferma invece che docenti titolari su posto comune, purché in possesso del titolo, possono svolgere una parte del proprio orario per attività di sostegno.
Adesso la bozza di decreto dovrà passare dalle Commissioni parlamentari (non dall’aula) per il parere e poi sarà approvato in via definitiva dal Governo.
Se non ci saranno intoppi potrà entrare in vigore a partire dal 1° settembre prossimo.
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