Girando in internet ho trovato questo azzeccatissimo componimento.
Che avrebbe detto il sommo Poeta sulla ministra dell’istruzione?
Come il demòn che agl’Inferi fa orrore
e fa trombetta co’ suoi peti ardenti,
venne Carrozza, aprendoci il suo cuore.
Disse lo gran ministro a noi docenti:
“E’ d’uopo dimostrar vostro valore
pria di por mano a’ sospirati aumenti;
e dei docenti ‘l laborioso ardore
io saprò misurar, pure di Xozza.
Dunque, che sgorghi a fiumi il lor sudore
e si raccolga in una grande pozza”.
Così parlò, col suo pisano accento,
colei che tutto può, Chiara Carrozza.
E dei docenti tutti il gran cimento
s’aprì così, l’un contro l’altro armati
per strappare un centesimo d’aumento,
sì che dall’aule uscivano i lor fiati
condensandosi infine in pianto triste
insieme col sudor di que’ dannati.
Da lor bocche s’udivan urla, miste
a truci, soffocate imprecazioni,
come ben sa chi in questi giorni assiste
nella scuola a lezioni e spiegazioni,
ove un verso immortale o un arduo nesso
son spezzati talor da esternazioni
volte al governo ed al ministro stesso.
Come colui che al nemico già a terra
vibra il colpo fatal per farlo fésso*,
infine aggiunse colei che non erra:
“Ognun di voi lavorerà più ore,
né avrà più scatti: come chi va in guerra,
combatterete per lo solo onore”.
Fu allor che, finalmente, ogni docente
della Carrozza avvertì il vero odore,
e lo sentì per quanto era fetente.