Iniziamo a conoscere i contenuti riguardanti la scuola previsti nel DEF 2017-2020 (Documento Economico e Finanziario). Nulla di nuovo! Rispetto al documento elaborato dal governo Renzi 2015, ci troviamo di fronte a un quasi copia/incolla.
Dichiara il senatore Bocchino la spesa per l’Istruzione “scende dal 3,9% del 2010 al 3,6 del 2015 e si prevede di far scendere ancora fino a 3,4% nel 2025 per tornare a un magro 3,6, cioè ai livelli del 2015, nel lontano 2060”.
Ora questi dati sono praticamente uguali a quelli del DEF 2015.
Il dato diventa allarmante se confrontiamo la tabella Ocse 2015 (pag. 6) che colloca il nostro Paese agli ultimi posti per investimento nell’istruzione (% del PIL).
Ora se questo trend sarà confermato anche nei prossimi anni il nostro Paese confermerà drammaticamente il suo declino culturale. Imbarazzante, se pensiamo alla nostra storia.
Dichiarava nel 2008 il Ministro Tremonti, prima di firmare il provvedimento che avrebbe sottratto alla scuola otto miliardi di euro, che la scuola elementare funziona benissimoma è un lusso che non possiamo permetterci.
Rispondo che l’ignoranza ha un costo molto più pesante! Se solo pensiamo all’annullamento della dimensione del futuro…
A questo si devono aggiungere i seguenti scenari:
1) probabile superamento dell’istituto contrattuale, degli scatti settennali e della vacanza contrattuale (traduzione: contratti individuali attuando il detto “divide et impera”);
2) conferma delle classi pollaio e superpollaio. La riduzione degli alunni nelle attuali classi pollaio è possibile solo aumentando il numero dei docenti (traduzione: ottimizzazione delle risorse in rapporto al fine: custodia dell’infanzia e dei ragazzi);
3) incarichi a costo zero o con compensi poco dignitosi. Esempi: gli animatori digitali, il team dell’innovazione, i formatori del Piano di aggiornamento remunerati, facendo riferimento a un decreto del 1995! In pratica “fino a 41,32”. Quindi si può essere pagati anche meno!
Troppo pessimista? Non credo! I numeri portano oggettivamente a un solo scenario:la fine dell’attuale forma-scuola!Del resto, essendo un’istituzione umana , anch’essa è soggetta al divenire. Da cosa sarà sostituita? Questo lo scopriremo, probabilmente fra qualche anno, anche se tutte le suddette ne anticipano la “cornice”.