“A Renzi non è bastato il disastro che sta combinando con la Buona Scuola. Ora prova a bissare con la Buona Università le cui linee guida, contenute nel Def, prevedono il ricorso allo strumento del prestito d’onore e l’innalzamento della quota premiale 30%. Si tratta di un nuovo capitolo del tentativo del Pd di dare una spallata al nostro sistema sociale e di creare un Paese dove si allarga sempre di più la forbice tra chi possiede i mezzi economici per accedere al sapere e ad adeguati strumenti di formazione e chi resta tagliato fuori, venendo confinato al ruolo di bassa manovalanza”.
Lo affermano i deputati del M5S in commissione Cultura.
“Quello che davvero il Governo dovrebbe fare è aumentare i fondi per il diritto allo studio universitario, che ci vede agli ultimi posti in Europa, e approvare la nostra proposta di legge per la riforma della tassazione universitaria, insabbiata in commissione da quasi due anni, per renderla più equa attraverso l’introduzione di una no tax area e sanzioni nei confronti delle università che non rispettano le regole.
Il prestito d’onore ci vede assolutamente contrari, alla luce di esperienze che si sono concluse in modo disastroso per gli studenti, i quali si sono ritrovati indebitati fino al collo.
Riguardo alla quota premiale, questa per noi deve essere esclusivamente aggiuntiva e non sostitutiva rispetto al Fondo di Finanziamento delle Università. In caso contrario, si innesterà una competizione sfrenata tra enti formativi, con la conseguenza di indebolire ulteriormente gli atenei già in difficoltà. Sul lungo periodo il rischio è quello dell’estinzione di molte università, soprattutto nel Sud Italia”.
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