Più passa il tempo più le cose sul concorso si ingarbugliano: Riusciranno il Ministero e la Ministra Giannini a portare a termine questa macchina complicatissima del Concorso? Speriamo di no e così si abolirà questo maledetto pasticciaccio, nato male e proseguito peggio.
Nato male perché il concorso sta imbrogliando migliaia di docenti abilitati, cioè già dichiarati abili da un’Autorità Culturale Suprema , la più alta autorità culturale italiana, cioè l’Università, a cui Il Parlamento, attraverso i suoi Organi Amministrativi Centrali, Il Ministro del MIUR, ha affidato il compito di abilitare taluni docenti, con particolari requisiti, alcuni di questi conquistati sul campo di lavoro esperienzale, cioè due e passa anni di servizio, altri conquistati attraverso un concorso cui potevano partecipare anche laureati senza esperienza lavorativa, o con pochissima esperienza di docenti, ma che hanno saputo dimostrare di avere certi requisiti culturali per accedere a un corso universitario di tipo abilitante e che hanno frequentato, al termine del quale sono stati dichiarati dall’Università, cioè dal Ministero, cioè dal Parlamento, cioè ancora, dallo Stato Italiano, ABILI, all’insegnamento, per cui non c’è bisogno di una ulteriore dimostrazione di prova di abilità ad insegnare.
Qualcuno potrebbe dire che non si possono assumere tutti in una sola volta, basta allora graduarli secondo i loro servizi, i titoli culturali e il punteggio dell’abilitazione e inserirli in quella famosa graduatoria chiamata GaE e per scorrimento, al turno opportuno, assumerli con contratto a T.I. Questo si chiama concorso per titoli, ugualmente costituzionale, come quello per esami e titoli. Potrebbe capitare, che alcuni, tanti pochi, forse, ma speriamo di no, di questi abilitati e abili docenti non passino il concorso, cosa succede? Lo Stato che prima li ha abilitati, dopo un lungo percorso di studi della durata di un anno, adesso li disabilita? O li lascia abilitati, ma per una prossima tornata fra tre anni? O no? Ma bocciare un docente abilitato dallo Stato, non è come bocciare se stessi, cioè l’università che li ha abilitati? cioè ancora, lo Stato boccia l’università e cioè se stesso. Ecco, vedete, il Ministro Giannini si è infilata in un vicolo cieco, in un cul de sac. Ma il peggio è che non riflette su queste conseguenze.
Ci si appella alla legge 107/2015. E’ la legge che dice di fare il concorso. Bella questa legge! Speriamo di vederla al più presto ribaltata, compreso il famoso c. 181, bacchettato insieme al ministero dal C.U.N., Consiglio Universitario Nazionale, proprio sulle classi di concorso. Vedi nota del MIUR, Consiglio Universitario Nazionale alla stessa Ministra, prot. 5737 del 7/3/2006. Cioè una costola del Ministero che critica l’intero apparato ministeriale. Una specie di cancro amministrativo, mi si consenta l’espressione cruda e dura.
La critica mossa dal CUN è implacabile e anche se si riferisce alle conseguenze prossime future dei nuovi laureati , non può non avere conseguenze anche sulle attuali classi di concorso sulla base delle quali è stato indetto l’attuale concorso. Il CUN segnala macroscopici soluzioni incoerenti con l’attuale struttura delle classi di laurea; può darsi, quindi, che le attuali classi di concorso per cui si sta concorrendo da parte di circa 200.000 docenti, non sono pertinenti con le vecchie classi di concorso, o incongruenti, per cui potrebbe nascere un esteso e motivato contenzioso, a fine concorso. Come un vasto movimento di contenzioso è già in atto dal momento che il TAR Lazio ha già deciso di dare torto al Ministero che non ha voluto estendere il concorso anche a tutti i laureati privi di abilitazione e così 20.000 e passa altri laureati, alcuni di essi senza nemmeno un giorno di servizio di insegnamento, si cimenteranno con gli abilitati, per cui potrebbe succedere che qualche abilitato non supera il concorso e qualche non abilitato lo supera e di fatto diventa abilitato come quelli che hanno studiato un intero anno all’Università e si sono sottoposti a una quindicina di esami e a due dissertazioni finali.
Questo scenario che potrebbe diventare realtà è da pièce teatrale kafkiana. Ed è profondamente ingiusto per gli abilitati, che hanno studiato per un intero anno, sborsato 2500 euro( ma questo è il meno) perché cosa? Per vedersi scavalcati da un non abilitato? Allora il concorso si abolisce, gli abilitati entrano di ruolo con la procedura delle GaE e poi il Ministro bandisce il concorso per solo laureati non abilitati e per le classi di concorso svuotate degli abilitati. La Giustizia Amministrativa ( ma che Giustizia è quella che aggiunge ingiustizia all’ingiustizia?) senza entrare nel merito della questione, e quindi alla cieca, ammette tutti, oves e boves, ma poi a distanza di anni e cose fatte, emette il verdetto di sanatoria e chi ha subito i danni se li tiene. Come vedete il vicolo cieco in cui si è infilato il Ministro e tutto il Governo, è doppio cieco, è ad imbuto cieco e per uscirne fuori non c’è altro da fare che abolire questo maledetto concorso. Del comma 181 dell’art. 1 della legge 107, prego di andare a leggerlo o rileggerlo come faccio io e cercare di capire quello che c’è scritto e così aprire anche un bel dibattito sul futuro delle prospettive come si deve fare per intraprendere la carriera dell’insegnamento nelle scuole secondarie italiane. o come non sarà più possibile diventare docente!
Ma il pasticciaccio del concorso non finisce qui. Parliamo delle Commissioni Giudicanti del concorso: giungono notizie che il Ministero è in difficoltà a trovare docenti di ruolo e con certa anzianità che facciano parte delle Commissioni.( una bella idea: e se nominassimo commissari gli stessi abilitati che devono sottoporsi al concorso? No, scherzo) Ma è chiaro: chi vuoi che faccia il commissario per i futuri sei mesi, estate compresa, con la miseria di 200€ di compenso per la fatica da sostenere? Lo Stato vuole fare il matrimonio alla grande ma con i… fichi secchi. Questo è un altro elemento su cui riflettere, egregi Sigg. Dirigenti Generali Ministeriali, signora Ministra, Sig. Primo Ministro o Presidente del Consiglio.
Ma le questioni non finiscono ancora: e le aule attrezzate con centinaia di computer ci sono? Saranno pronte per i primi di maggio, cioè fra un mese, per far svolgere la prova o le prove scritte computer based? Le Commissioni sono obbligate a correggere le prove unitariamente, cioè tutti i commissari si devono mettere di fronte al pc e leggere contemporaneamente ogni elaborato di ogni concorrente, quindi quattro o cinque componenti, presidenti compresi, davanti allo stesso pc ed elaborato, per giudicarlo. Come si farà? Il Ministro ha diramato istruzioni in tal senso? Perché se l’elaborato viene giudicato da un solo Commissario è fuori legge e il giudizio invalidato e il concorso invalidato. Voglio vedere cinque persone davanti allo stesso PC a leggere quanto scritto dal candidato! Non può essere mica che ci sia un programma elettronico che emani il giudizio? Una macchina non può giudicare!
La procedura di correzione degli elaborati non è stata resa palese. Anche questo è elemento non di poco conto. Di elementi per definire questo un maledetto concorso pasticciaccio ce ne sono tanti. E anche, quindi, per rinchiuderlo in qualche recondito armadio di qualche corridoio di qualche sotterraneo lugubre e dimenticato di quel immenso palazzaccio della Minerva, pieno di questi corridoi che un giorno ho percorso, come candidato prima e commissario… d’esami, poi, per il concorso a Direttore Didattico. Ma, altri tempi.
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