Signori parlamentari, se passa il decreto 378 della L. 107/15 non avremo maggiori risorse per l’inclusione.
La disabilità sarà solo una questione di risparmio sui costi dei servizi.
A sostenerlo è una delle associazioni romane di sostegno ai disabili, legata alla Rete dei 65 Movimenti: i motivi sono illustrati con un video composto da diversi “attori”.
Sono diversi i timori espressi durante il video. Ve li riassumiamo qui di seguito:
Le famiglie, i terapeuti e chi conosce la disabilità non saranno più ascoltati.
Sarà tutto nelle mani delle super-commissioni mediche controllate dall’Inps.
La scuola non potrà più essere obbligata a garantire le ore di sostegno e gli altri servizi per l’inclusione.
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E ancora, sempre secondo l’associazione capitolina, se passa la delega 378 della Buona Scuola:
Nessun ricorso amministrativo sarà più possibile.
Le classi potranno essere formato da più di 22 alunni, anche in presenza di disabili, contro ogni serena inclusione con il resto della classe.
La continuità didattica nelle classi e sui singoli alunni resterà un miraggio.
Noi insegnanti di sostegno potremmo cambiare (scuola) ogni anno, non garantendo quella continuità educativa, relazione, affettiva di cui tutti gli alunni hanno bisogno, ma soprattutto nostri bambini e ragazzi speciali.
Non avremo insegnanti più preparati, capaci di guardare alla disabilità come ricchezza e non come un problema.
Se vivono in un ambiente in cui si sentono curanti e amati, i nostri bambini impareranno a trovare l’amore nel mondo.
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