Buone notizie per i precari abilitati e quelli non abilitati inseriti in III fascia di Istituto che parteciperanno ai prossimi concorsi: se possiedono almeno 36 mesi di servizio anche non continuativo potrebbero avere la riserva dei posti.
Lo prevede l’articolo 17 della delega alla legge 107 inerente il reclutamento docenti, in corso di discussione alla Camera e al Senato.
Il decreto al momento non indica la percentuale da applicare al numero delle cattedre messe a concorso, ma trattandosi di una quota di riserva di nuova istituzione, riporta Italia Oggi, in prima battuta potrebbe assorbire fino al 50% della metà dei posti messi a concorso. Considerando, comunque, che solo il 50% dei posti sarà destinato al concorso, in quanto l’altro 50% delle disponibilità sarà riservato alle immissioni da graduatoria a esaurimento, così come previsto dalla legge 107.
Ad esempio, se una classe di concorso mette a disposizione 8 cattedre a concorso, l’assegnazione delle cattedre avverrebbe in tal modo: quattro cattedre saranno assegnate ai docenti iscritti nelle GaE, mentre per quanto riguarda i restanti quattro posti, due verranno riservati ai primi due insegnanti idonei collocati nella graduatoria dei riservisti con i requisiti dei 36 mesi di servizio già elencati, mentre gli altri due vincitori del concorso saranno individuati tramite scorrimento della graduatoria di merito ordinaria.
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Siamo costretti ad utilizzare ampiamente il condizionale proprio per il fatto che non è stata indicata al momento alcuna percentuale precisa, che potrebbe essere resa nota nel corso della procedura di definitiva attuazione del decreto.
Se dovesse saltare tutto, le quote di riserva dei posti farebbero capo alla legge 68/1999, dove la più corposa è la quota di riserva destinata agli invalidi con riduzione della capacità lavorativa superiore al 46% ai quali è assegnato il 7% dei posti in organico. Mentre agli orfani per lavoro è assegnata una quota pari all’1%, sempre calcolata sui posti in organico.
Si attende quindi il passaggio per Camera e Senato per definire la situazione, che concederebbe una buona chance per i precari storici abilitati e non.
LEGGI il testo del decreto e della relazione
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