Le commissioni parlamentari rispetteranno i termini previsti per legge per esprimere il loro parere a proposito delle otto deleghe della Legge 107/15.
A dirlo è stata la ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, a margine di un incontro alla Camera tenuto il 28 febbraio
Secondo il responsabile del Miur, le commissioni parlamentari non sforeranno il limite previsto del 17 marzo. Anche perché, in tal caso, il Governo prenderà in possesso i testi approvati dal Consiglio dei ministri a metà gennaio e per il rush finale di approvazione lavorerà solo su quelli.
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“Le audizioni alla Camera mi risultano terminate, sanno terminando anche quelle al Senato. Credo che entro la prima decina di marzo ci daranno i pareri”, ha assicurato Fedeli.
A chi le chiedeva se il caos all’interno del Pd avrebbe inciso sull’iter delle deleghe, la ministra ha risposto: “Assolutamente no. C’è la qualità del dibattito”.
Ricordiamo, tuttavia, che il parere delle commissioni di competenza di Camera e Senato non è vincolante ai fini dell’approvazione dei decreti legislativi: il Governo, se lo dovesse ritenere opportuno, ad esempio per la mancanza di copertura finanziaria o perché si snaturerebbe la “legge-madre”, potrebbe non tenere conto delle indicazioni fornite dai parlamentari.
Vanificando, in un colpo solo, le tante audizioni svolte nelle ultime settimane presso le commissioni di Camera e Senato. Certo, è un’eventualità. Ma è bene saperlo.
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