Categorie: Politica scolastica

Deleghe L.107/15, martedì 24 partono le audizioni: svariate le richieste di modifica

Come annunciato dalla Tecnica della Scuola, martedì 24 gennaio gli otto schemi di decreti della L.107/15 arrivano alle commissioni di Camera e Senato.

Si inizierà, a commissioni riunite di ognuno dei due rami parlamentari, dal provvedimento sull’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e dalla delega sul sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni.

Poi sarà la volta dei decreti relativi alla revisione dei percorsi dell’istruzione professionale e al diritto allo studio.

I giorni successivi si esamineranno gli altri decreti legislativi: reclutamento e formazione degli insegnanti, valutazione degli studenti ed esami di Stato, scuole italiane all’estero, sino a completare la “rosa” degli otto.

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Giovedì 26 gennaio prenderanno il via anche le audizioni informali delle categorie interessate all’attuazione della Buona scuola, ad iniziare dalle associazioni di categoria, fino ai sindacati.

Senatori e onorevoli raccoglieranno perplessità e richieste di modifica da parte degli addetti ai lavori. E, a sentire le reazioni dei giorni successivi alla pubblicazione degli otto decreti approvati in CdM, le osservazioni sono davvero molte. Le deleghe che più hanno fatto discutere sono quelle del nuovo reclutamento (a molti non piace, ad esempio, la “paga” di 400 euro iniziale per i tirocinanti vincitori di concorso), del sostegno (ci sono parti sulle prove d’esame differenziato dei disabili che fanno discutere) e della revisione della valutazione nonché degli Esami di Stato (sicuramente sulla media del 6 per accedere alla maturità).

Richieste di modifica, veri e propri emendamenti, arriveranno anche sulle scuole all’estero, per le quali si teme una ristrutturazione anche didattica con un onere di lavoro maggiorato per i docenti.

Se i parlamentari saranno in grado di darvi seguito, lo scopriremo presto. I tempi di attuazione, per mettere mano agli otto decreti, come abbiamo già scritto, sono “davvero stretti, anzi strettissimi, forse persino impossibili da rispettare”. Subito dopo, la “patata bollente” passerà al Governo.

 

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Alessandro Giuliani

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