Il Governo Renzi vuole abolire la III fascia delle supplenze e così elimina il precariato, insieme all’assunzione dei precari della GaE e delle GM dei concorsi.
Ma non sa che la terza fascia è indispensabile per il funzionamento dell’attività di insegnamento. La vuole sostituire con il concorso, ma questo, se tutto va bene, dura due anni, ricorsi a parte e nel frattempo, dove si attinge per le supplenze? Nell’anticamera del cervello del Presidente Renzi?
La III fascia c’è sempre stata ed ha consentito di far fronte a tutte le necessità scolastiche e non ci sono organici funzionali che potranno sostituirla. Specie nelle scuole secondarie di I o II grado. Ma poi la III fascia è la gavetta per i futuri insegnanti, che così scoprono l’attitudine all’insegnamento, fanno un tirocinio dal vivo per anni e anni, utilissimo per la futura carriera.
Ma se proprio il presidente Renzi ha ormai deliberato in mente sua l’abolizione, almeno tenga conto che ai futuri concorsi possano partecipare solo coloro che sono iscritti alla III fascia e non coloro i quali non hanno mai voluto iscriversi a tale fascia.
Tenga conto che deve prima esaurire il numero di tutti coloro che vi sono iscritti e poi procedere a nuovi concorsi, che anche l’abilitazione si consegue dentro le aule scolastiche e non solo frequentando un anno di corso teorico universitario dove insegnano docenti universitari che non hanno mai messo piede in un’aula scolastica e se lo facessero scapperebbero via dopo i primi dieci minuti.
Prima di abolire la III fascia, il Governo deve assumere tutti coloro che sono iscritti a questa fascia e, se la difficoltà risiede nell’adempimento formale al dettato costituzionale, si può scegliere la modalità del concorso per titoli e colloqui, pur sempre costituzionalmente valido.
E il Governo si vergogni di dare le elemosine ai docenti con 16 euro mensili di aumenti per il merito e dieci euro per l’avanzamento di carriera automatica: sarebbe meglio niente, sarebbe meno umiliante.
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