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“Della trasparenza”: lettera al nuovo ministro dell’Istruzione

Nella veste di docente e di ricorrente del Concorso per Dirigenti Scolastici 2017, chiedo al nuovo Ministro della Pubblica Istruzione, Lorenzo Fioramonti, di fissare le priorità della Scuola italiana in nome della trasparenza, della legalità, della meritocrazia e dell’equità.

Per questo ritengo necessario far sapere che, solo alcuni giorni fa, la nostra Rete Nazionale, Rai 1, al Tg ha presentato ed elogiato due docenti tra gli incaricati a dirigere le nostre scuole, a seguito della conclusione di una procedura concorsuale per Dirigenti Scolastici, macchiata da innumerevoli vizi di illegittimità, tra disparità di trattamento, incompetenze, incompatibilità dei Commissari, violazione dell’anonimato

Si tratta dell’ormai famoso “Concorsone” per il reclutamento dei DS, concorso che, si ricorda, il Tar Lazio ha annullato con sentenza breve in data 2 luglio 2019, giudizio che il Consiglio di Stato in data 12 luglio 2019 ha sospeso per il cosiddetto “interesse pubblico”, tornando indietro nella Storia, di oltre cinquecento anni, all’antica “Ragion di Stato” di machiavelliana memoria.

Tuttavia la nostra Rete Nazionale, “priva” di una corretta informazione da fornire alla Scuola italiana e agli Italiani, ha omesso, tra gli encomi agli pseudo-dirigenti intervistati, di comunicare che gli stessi docenti hanno ricevuto un “incarico” nelle nostre scuole con “riserva”, in attesa che il Consiglio di Stato si esprima nel merito e soprattutto ha dimenticato di citare i circa 2500 ricorsi pendenti presso il Tar Lazio, presentati da candidati alla Dirigenza Scolastica, poiché hanno subito lesione di numerosi diritti a seguito di azioni procedurali caratterizzate da illegittimità e illiceità, per le quali il Tar Lazio ha provveduto all’annullamento della procedura concorsuale viziata relativamente alla prova scritta.

Si dimentica, inoltre, che la Procura della Repubblica italiana ha aperto un’indagine sul concorso a Dirigente Scolastico, a seguito di un esposto prodotto da circa 370 docenti, lesi nei propri diritti!

Per cui è opportuno far conoscere a Lei, Ministro della Scuola italiana e agli Italiani che, in sede giurisdizionale, si attende il giudizio di merito sulla sentenza di annullamento della procedura concorsuale e che non è corretto parlare di “vincitori” prima della data del 12 Marzo 2020, giorno in cui è stata fissata, a seguito del rinvio d’ufficio, la decisione del Consiglio di Stato, precedentemente stabilita per il 17 ottobre 2019.

Misterioso e strano questo rinvio, di ben sei mesi, da parte del Consiglio di Stato che lascia tutti in uno stato d’attesa, sia i docenti che hanno ricevuto l’incarico per la Dirigenza scolastica, sia i 2500 ricorrenti che non hanno potuto sostenere l’orale di questo “assurdo” concorso!!

L’annullamento della procedura da parte del Tar Lazio e lo strano slittamento al 2020 del giudizio di merito del Consiglio di Stato, risuonano in tutte le scuole sin da questi primissimi giorni di inizio attività.

E’ grave che i nostri ragazzi risentano inevitabilmente di un clima di incertezza, di instabilità che logora le Istituzioni scolastiche e minaccia la crescita delle future generazioni.

In uno Stato di diritto nel quale siano in gioco il rispetto e l’onore della nostra Scuola nonché la professionalità di tutti i docenti italiani è legittimo e doveroso che i media forniscano informazioni trasparenti e corrette, a tutela degli interessi di tutti il ”lavoratori” per l’equità sociale e per poter essere un esempio per i giovani, e per la necessità di conoscere quale sia la “Realtà” dei fatti accaduti per la selezione dei Dirigenti Scolastici delle nostre scuole, ruolo rappresentativo per la Nostra Nazione ed esempio di “rettitudine” per i ragazzi del futuro.

Si potrebbe nuovamente ricorrere al già citato illustre Machiavelli e alla sua “verità effettuale” ma si rischierebbe di essere in linea con il sopradetto “interesse pubblico” che non può “confondere le acque” e renderle “sporche” bensì è opportuno e dignitoso percorrere un cammino di trasparenza, legalità, pari opportunità, giustizia e il diritto di parola per tutti.

A Lei, signor Ministro, il pallino del gioco, al fine di rendere trasparente, mediante la pubblicazione di quanto da noi ricorrenti richiesto, cosa che ci è stata sempre negata dal precedente inquilino del suo Ministero!

Annarita Bisceglia

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