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Demopolis: 8 genitori su 10 temono per il futuro dei figli. Domani la Giornata nazionale dell’ascolto dei minori

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April 24, 2025

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Pubblicati i dati della ricerca Demopolis-Con i Bambini in occasione della “Giornata nazionale dell’ascolto dei minori”, istituita lo scorso anno e che verrà celebrata per la prima volta il 9 aprile e nella quale vengono pure indicate le paure dei genitori. Il focus dell’indagine riguarda appunto i genitori con figli fra i 14 ed i 17 anni.

Si viene così a sapere che quasi 8 genitori su 10 temono per il futuro dei loro figli. Il 64% per la loro salute fisica o mentale. L’83% degli italiani adulti è preoccupato dalla dipendenza degli adolescenti da internet, smartphone e tablet.

In particolare, l’83% degli italiani riguarda la dipendenza da internet, smartphone e tablet. Oggi, il 75% segnala inoltre la diffusione della violenza giovanile e delle baby gang, ma spaventano anche gli episodi di bullismo o cyberbullismo (72%), con un incremento di 11 punti in cinque anni, ed il consumo di alcol e droga (67%). In questo contesto, il 62% degli intervistati, pensando a bambini e ragazzi, ritiene preoccupante lo scarso apprendimento scolastico; il 59% teme per l’impoverimento del linguaggio.

È il loro futuro la principale preoccupazione di quasi 8 genitori su 10; il 64% cita anche la salute mentale e fisica dei figli. Poco più della metà segnala la “dipendenza da smartphone” (56%), ma anche il rischio che atti di violenza, prevaricazione o bullismo possano coinvolgere i propri figli. 

Circa 4 su 10 esprimono timori relazionali: che possano avere problemi con i coetanei (40%) o che patiscano la solitudine (39%).

Il quadro cambia se si chiede ai genitori di indicare i timori che provano quando i figli sono fuori casa.

Il 73% teme che, quando escono, possano essere vittime di episodi di violenza o bullismo; il 64% esprime inoltre paura per possibili incidenti stradali. Preoccupano in dimensione significativa ma più ridotta gli eventuali problemi con i coetanei (44%), la circolazione di droghe (36%), il consumo di alcol (31%).

E inoltre, appena il 13% degli italiani dichiara di non aver mai sentito parlare di povertà educativa minorile, mentre il 63% individua la povertà educativa come “limitato accesso ad opportunità di crescita”. Il 57% la assimila a bassi livelli di apprendimento scolastico, mentre il 56% cita il disagio sociale intorno al minore.

Spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento: “Gli italiani ritengono che le opportunità dell’istruzione non siano oggi garantite equamente per tutti nel nostro Paese: spesso con livelli di qualità differenti e con forti divari, anche in seno ai medesimi contesti regionali e urbani. Appena il 9% crede che la scuola assicuri occasioni eque per tutti”.

Non a caso, nella percezione del 77% degli intervistati, le dinamiche di povertà educativa minorile, nel nostro Paese, si sono esacerbate nell’ultimo triennio e plebiscitaria è la valutazione di quanto sia preoccupante oggi nel Paese. 

La gravità attribuita dagli italiani alla diffusione del fenomeno della povertà educativa raggiunge oggi il 92%.

Fondamentali sonore i genitori gli interventi di contrasto al fenomeno e il ruolo della comunità educanteil 90% degli intervistati ne afferma l’assoluta importanza.