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Denise Galatà, trovata morta la ragazza dispersa mentre faceva rafting: si indaga sulle condizioni di sicurezza della gita

Purtroppo è arrivata la notizia che nessuno avrebbe voluto sentire: Denise Galatà, la ragazza di 19 anni caduta ieri, 30 maggio, nelle acque del fiume Lao, Laino Borgo, in provincia di Cosenza, mentre faceva rafting insieme ad altri ragazzi del suo istituto, con i quali era in gita, è stata trovata morta. La notizia è stata data da Ansa.

Ad individuare il corpo della giovane, che si trovava sott’acqua, sono stati i sommozzatori dei vigili del fuoco. Il ritrovamento è avvenuto a breve distanza dal punto in cui la diciannovenne era finita in acqua. Il corpo senza vita della giovane, che frequentava il liceo Rechichi di Polistena, nel Reggino, secondo quanto si è appreso, si trovava ad alcuni metri di profondità nelle acque del fiume.

L’ipotesi che appare più attendibile è che la giovane, dopo essere finita in acqua nel momento dello scontro tra il gommone sul quale si trovava e l’altro natante che procedeva più avanti, non abbia avuto la forza di riemergere e sia morta annegata. Accertamenti in questo senso, comunque, sono stati avviati dai carabinieri della Compagnia di Cassano allo Ionio, su delega della Procura della Repubblica di Castrovillari.

La ricostruzione di una compagna della giovane

“All’inizio le acque erano calme ma subito dopo l’intensità della corrente è aumentata. I gommoni con noi a bordo sfioravano pericolosamente enormi massi nell’alveo del fiume, fino a quando siamo sbattuti su uno di questi massi ed in tre siamo caduti in acqua”, questo il racconto di una delle compagne della ragazzina.

“Erano circa le 14.30 quando siamo saliti sugli otto gommoni per fare il percorso di rafting su quel fiume. Siamo arrivati un’ora prima, poi, il tempo di prepararci e indossare caschetti e salvagente e siamo saliti sui gommoni. Denise era sul mio gommone ed anche lei è caduta. Pensavo di morire, poi qualcuno è riuscito ad agganciarmi portandomi a riva. Vicino a me ho visto il caschetto che indossava Denise. Ho visto la morte con gli occhi, sono rinata ieri”, ha raccontato.

Sono in molti ad avere perplessità sulle modalità di organizzazione della gita e sulle scelte compiute dall’istituto. Ci si chiede se si siano calcolati i rischi e se sia stato davvero il caso di esporre gli studenti a tali pericoli. Una mamma ha scritto su Facebook: “Il Rechichi deve spiegare i criteri di scelta di questa fantomatica gita, si devono visitare musei e tanto altro non catapultare i nostri ragazzi in corsi di sopravvivenza in condizioni climatiche critiche”. “Ma che studi faceva, tali per cui la scuola ha pensato fosse una buona idea organizzare un’escursione in rafting?”, ha scritto un altro utente su Twitter.

Non è la prima volta che accade qualcosa del genere: la stessa sorte di Denise, ricorda La Repubblica, era già toccata nel marzo del 2008 a una ragazza di Terlizzi, Ilaria Malerba, 25 anni, che aveva perso la vita nel fiume Lao quando il suo gommone si era ribaltato.

Il cordoglio e i precedenti

La gita sul fiume Lao, spiega Ansa, è stata fatta anche negli anni scorsi ed era diventato una sorta di appuntamento fisso con l’obiettivo di conoscere le bellezze naturaliste calabresi. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, prima del ritrovamento della giovane, ha detto di star seguendo la situazione di aver chiesto all’Usr della Calabria di fare adeguati accertamenti per verificare che tutte le misure di sicurezza siano state adottate.

Dopo la triste notizia il capo del dicastero di Viale Trastevere ha diffuso un messaggio di cordoglio: “Il mio cordoglio ai genitori di Denise Galatà e alla comunità scolastica per questa tragedia. La direttrice dell’Usr calabrese ha già disposto una ispezione per capire le condizioni organizzative e di sicurezza dell’attività proposta ai ragazzi dalla scuola”.

Ed esprimersi anche il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, come riporta RaiNews: “È un giorno molto triste. La Calabria è in lutto. La Giunta regionale esprime sincero cordoglio alla famiglia, in questo momento di tragico dolore. Siamo vicini ai suoi cari, ai suoi amici, alla comunità di Rizziconi, Comune del reggino nel quale la ragazza risiedeva, e al liceo statale di Polistena, la scuola frequentata da Denise”.

Laura Bombaci

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