La Corte Suprema dello stato del Connecticut ha accolto il ricorso delle famiglie delle vittime dell’eccidio di sette anni fa nella scuola elementare di Sandy Hook, dove il 20enne Adam Lanza, dopo aver già ucciso sua madre, entrò imbracciando un Bushmaster AR-15 e facendo una strage: morirono 26 persone, tra cui 20 bambini al primo anno di scuola.
Ebbene la denuncia contro la Remington Outdoor, l’azienda che commercializza il mitragliatore d’assalto utilizzato in quella tragica occasione, l’AR-15, ora può procedere presso la competente Bridgeport Superior Court.
I giudici infatti hanno sentenziato che la ditta costruttrice ha usato illecite pratiche di marketing e pubblicitarie che hanno fatto di quell’arma il prodotto favorito dagli stragisti statunitensi.
Ma la svolta annunciata dalla Corte Suprema statale potrebbe servire da esempio e aprire la strada a simili casi anche altrove: nel pronunciarsi i giudici hanno infatti preso di petto una legge federale dal 2005 utilizzata senza remore per esonerare i produttori, la Protection of Lawful Commerce in Arms Act, o PLCAA.
L’accusa è che l’azienda abbia orchestrato un marketing erroneo, fasullo e ingannevole dell’AR-15, fucile progettato per uso militare, spinto in mani civili glorificandolo proprio per la sua efficacia bellica e nell’uccidere essere umani.
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