Sono stati denunciati dai carabinieri di Pisa 40 genitori per inosservanza degli obblighi dell’istruzione scolastica minorile.
I militari, in collaborazione con i dirigenti delle scuole dell’obbligo, hanno passato al setaccio tutti gli elenchi degli alunni iscritti alla frequenza dell’anno scolastico 2012/2013, e dopo un attento esame documentale é emerso che circa 20 bambini non avevano mai partecipato alle lezioni. Queste inosservanze rivelano gravi e preoccupanti carenze sociali, infatti, dietro il fenomeno della dispersione scolastica, in molti casi si celano situazioni di disagio familiare e anche di sfruttamento minorile per l’accattonaggio e, peggio ancora, per l’impiego in attività lavorative non tutelate o per la commissione di reati.
Si ricorda che l’obbligo di istruzione riguarda la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni. I dieci anni dell’obbligo sono parte della formazione aperta a tutti e si collocano nell’ambito del diritto-dovere all’istruzione ed alla formazione, che, come è noto ex art. 1, comma 622, L. 27-12-2006, n.296 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007) prevede che:“L’istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età”.
E’ bene tener presente però che l’obbligo alla frequenza può essere assolto non solo nelle scuole statali e paritarie, ma anche attraverso “l’istruzione familiare”. In questo caso, a garanzia dell’assolvimento del dovere all’istruzione, il minore è tenuto a sostenere, ogni anno, l’esame di idoneità per l’ammissione all’anno successivo.
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