I reati contestati sono, danneggiamento aggravato in concorso ed invasione d’edifici. I danni causati dai vandali (estintori svuotati nei locali della scuola, scritte di ogni genere tracciate sui muri e sugli arredi, lavagne magnetiche rese inutilizzabili) sono stati calcolati in decine di migliaia di euro. Proprio dalla tipologia dei danni causati sono partite le indagini dei militari che hanno indirizzato gli accertamenti verso i «bulli» che frequentano la scuola.
E se questi bulli sono in grado di fare tanti danni materiali, cosa sono in grado di distruggere nella psiche dei docenti, e in modo particolare di un insegnante fragile o alle prime armi o che magari già a casa ha avuto grossi problemi di salute o economici o altro? E ancora. Come si fa a misurare il merito e quindi la premialità di un docente che in una classe di trenta alunni, raccattata alla meglio in qualche palazzo anteguerra, ha due o tre bulletti con gravi difficoltà famigliari e affettivi? O che magari di pomeriggio frequentano zone, cosche, ambienti, gruppi, bande ecc. malavitose?
Ecco, come si affronta, a parte tutte le promesse premiali, una situazione simile, quando manca perfino un sostegno rappresentato magari da equipe medico e psicopedagogiche?
Chidendo il trasferimento, dirà qualcuno, e al più presto possibile.
Ma è una soluzione?
Si è rotto l’ascensore sociale. Quello che per decenni ha consentito a tanti giovani di…
Dopo la decisione della Corte di Cassazione dello scorso mese di giugno e quella di…
Domani, 19 luglio, è prevista la pubblicazione sul portale INPA del bando di concorso relativo alla…
La Direzione Generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica comunica che, come negli…
Un atto di generosità ha ridato lustro a una scuola di Barolo, a Torino. Un…
Una maestra di 48 anni accusata di maltrattamenti nei confronti di alcuni bambini di una…